Avevano colpito a Monza, Vedano, Biassono, Sovico e Macherio ed ancora Monza
Monza scippi ai danni di anziani due punti ai “buoni”. Sgominata dagli agenti del Commissariato di Monza in stretta collaborazione con i carabinieri di Biassono, la banda della Y amaranto. Dal modello e colore dell’auto che proprio non passava inosservato. Decisamente. L’auto era utilizzata da una coppia di italiani per i colpi. Otto scippi ai danni di donne anziane sole e un paio di rapine. Tutti reati commessi tra ottobre e dicembre del 2017.
Monza scippi, le indagini
La squadra investigativa della Polizia di stato del Commissariato di Monza attraverso l’automobile, li ha rintracciati e arrestati qualche giorno fa. Lui, F.R., 50enne, in passato risultava residente a Verano Brianza, lei, V.R., 45enne, a Macherio, ma da mesi non avevano una dimora fissa. Nello scorso ottobre i due erano stati colti con le mani nella marmellata e arrestati dalla Polizia in via Bergamo a Monza, dove avevano rubato una borsetta a una cliente di un locale. Scontata la misura cautelare erano tornati in libertà in attesa di processo. E nel frattempo si sono dati da fare.
Monza scippi i colpi in “trasferta”
A Lissone ad ottobre avevano tentato di scippare più volte, senza riuscirci, la borsa ad una anziana. Avevano tentato di prelevare denaro dal bancomat della vittima sempre a Lissone. La loro Lancia Y era parcheggiata davanti all’ingresso della banca e la targa era stata immortalata da una telecamera di sicurezza. Il “palmares” si era arricchito di altri otto scippi sempre a donne sole e anziane, per strada, strappando loro la borsetta. Vedano, Biassono, Sovico e Macherio. Il 28 dicembre, un colpo ai danni di una prostituta in viale Campania a Monza. Si erano avvicinati ad un distributore di benzina dove la donna stazionava come se fossero clienti. Allungato un braccio dal finestrino dell’auto, le avevano afferrato la borsa per poi partire a tutta velocità rischiando di trascinarsi dietro la vittima. Anche questo episodio era stato filmato dalle telecamere di videosorveglianza del distributore.
Marco Pirola