Monza sassi contro bambine e donne rifugiate

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Una bravata di un gruppo di ragazzini in via Sant’Alessandro al quartiere San Rocco

Monza sassi nella notte contro un appartamento che ospita 13 donne rifugiate. Tra queste tre bambine di cinque e sei anni d’età. L’episodio è avvenuto nella notte tra lunedì sera e martedì in un appartamento di via Sant’Alessandro al quartiere San Rocco. L’edificio era ed è sottoposto a stretta sorveglianza 24 ore su 24, perchè i suoi ospiti sono in quarantena. Una bambina di tre anni è risultata positiva ad un primo tampone per rilevare l’esistenza del Coronavirus. Negative invece tutte le altre ospiti. Come risulta dalle analisi effettuate nei giorni scorsi. Probabilmente, nel caso della bimba, si tratta di un “falso positivo” in quanto né la madre ne le altre donne hanno contratto il Covid 19. Il gruppo di rifugiate è attesa di un altro tampone. Il fatto che sia controllato a vista non ha impedito ad un gruppo di giovanissimi di avvicinarsi e una volta girato l’angolo lontano dagli occhi del sorvegliante di sfondare con un sasso il vetro di una finestra al primo piano.

Monza sassi, ospiti e paura

Il botto è stato avvertito dalle ospiti che si sono messe ad urlare spaventate. Anche perchè la pietra è finita sul letto di una donna. Pianti, grida, parapiglia che non è passato inosservato. Alcuni vicini, sentite le urla, hanno avvisato il centralino della Questura di Monza che ha inviato sul posto più di una pattuglia. Senza esito le ricerche che sono durate tutta la notte. del gruppetto rimane la descrizione del sorvegliante che li ha visti sfilare davanti al cancello d’ingresso. Le dieci donne sono migranti di diverse nazionalità, sia africane del nord che sub sahariane. Da mesi sono ospiti dell’appartamento e non hanno mai causato problemi. Con tutta probabilità si è trattato di una bravata compiuta da ragazzini annoiati in cerca di emozioni forti.

Marco Pirola

 

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