Tifosi in piazza dopo il Gp grazie alla Lira
Il Gran Premio di Monza edizione 2015 appena archiviato tra pistoni, donne e motori, ha lasciato anche strascichi culinari. Oltre alle solite polemiche. Per una lira cantava Lucio Battisti negli anni Settanta. Potrebbe essere anche la colonna sonora visto il ristorante di Guido Ongaro a Monza si chiama proprio così: La Lira. Già la lira, strumento dell’aedo in tempi passati, moneta nostalgica ora anche per la politica che spesso passa da via Amati a Monza. Un punto di riferimento per gli amanti della buona cucina. Se qualcuno (io) rimpiange i tempi passati dove alla Lira la mamma di Guido preparava i piatti della tradizione brianzola, devo anche dire che l’erede sta facendo onore alla gentile “vecchina” che ti chiamava al telefono annunciandoti trionfalmente di aver preparato il gulasch o i peperoni ripieni.
APPUNTAMENTO ALLA LIRA DI MONZA – Finito il Gran premio, finita la sbornia della rossa, potrebbe anche sembrare tardiva la segnalazione. Ma la cena la domenica sera, a Formula 1 già archiviata ai box, ma soprattutto l’impegno di Guido nell’organizzarla lo stesso, sfidando scrosci di pioggia, valgono la pena di una citazione. Mettere 120 monzesi a tavola in piazza Carobbiolo con tanto di pizzi e merletti, potrebbe sembrare una follia. Guido alle follie culinarie ci è abituato. Ed ecco allora l’evento realizzato in un periodo “strano” a Gran premio finito. Il successo non è mancato anche perché i posti erano limitati. Fare l’elenco delle portate, curate personalmente da Guido, servirebbe, data l’ora, solamente a stuzzicare appetiti già ampiamente provati dallo stress. Un elenco di retorica culinaria che passa dal risotto al dolce della Lira. Quattro righe semplici e stringate per dare conto dell’iniziativa “innovativa” e soprattutto un appuntamento al ristorante di via Amati a Monza. Puoi trovare il politico rampante con cui scambiare quattro chiacchiere o il “maestro” Lorenzo Riva, lo stilista che nonostante l’età (portata con eleganza) ti disegna sul tovagliolo la sua ultima creazione e ti racconta dei suoi inizi monzesi o di quando lavorava per Balenciaga. Per una Lira val la pena fermarsi da Guido anche se il Gran premio è finito.
Marco Pirola
