AGGIORNAMENTO – Il Tribunale di Monza ha deciso: il Monza calcio è fallito. La sentenza è arrivata questo pomeriggio (mercoledì 27 ndr) dopo l’udienza del 26 maggio. Cinque le istanze presentate da diversi creditori e da parte della Procura della Repubblica di Monza. Alla società biancorossa è stato concesso l’esercizio provvisorio per poter disputare, sabato al Brianteo alle 16, la gara di ritorno dei playout di Lega Pro contro il Pordenone. All’andata il Monza ha vinto 2-0 in trasferta. Già nominati i due cimatori fallimentari Elisabetta Brugnoni e Giuseppe Nicosia che si sono subito recati al Monzello per prendere visione della documentazione contabile.
Monza calcio fallimento è di rigore: pieno di debiti, senza corrente e gas. Il magistrato (Walter Mapelli) gioca in attacco. Il collegio giudicante del Tribunale di Monza (Alida Paluchowski, Mirko Buratti e Giovanni Battista Nardecchia) in difesa concedendo un altro rinvio. La società fa melina a centrocampo. I tifosi in panchina aspettano. Nel frattempo la data del 16 giugno, termine ultimo per iscrizione al prossimo campionato, si avvicina e il Monza calcio gioca la sua Champions Leauge in Tribunale. Se puoi aggiungiamo che l’Enel vuole tagliare la corrente allo stadio Brianteo. La società che distribuisce il gas vuole interrompere le forniture di gas. i dipendenti non vengono pagati. I creditori, tra cui il Comune di Monza, battono cassa, il quadro a tinte fosche della telenovela biancorossa è fatto. Più simile ad un Rembrandt, pittore della notte, che ad un Caravaggio solare e pulito come dovrebbe essere una società di calcio. Parlare del Monza calcio infatti è come camminare su di un tapis roulant. Si torna sempre al punto di partenza. A quella mancanza di denaro che sta riempiendo di ridicolo la società biancorossa.
IL FALLIMENTO – La terza udienza, dopo l’ennesimo rinvio, si è chiusa con l’ennesima palla in tribuna in attesa di qualcosa che non si capisce bene cosa sia se non i soldi che non ci sono. “tutti i creditori hanno desistito alla domanda di fallimento ad eccezione del Pubblico ministero; che appare necessario vedere il procedimento e verificare la posizione di Gianluca Andrissi (ex responsabile dell’area tecnica, ndr), il quale vanta un credito di circa 90mila euro in forza di un lodo arbitrale garantito da fideiussione; che il Monza ha avviato delle procedure necessarie per procedere all’aumento di capitale per ripianare le perdite di esercizio; che non risultano profili che rendano urgente la decisione sulle istanze di fallimento”.
IL PRESENTE DEL MONZA CALCIO – Le due società creditrici si erano dichiarate soddisfatte. Poi è venuto a galla che la società Monza calcio non ha avviato delle procedure per l’aumento di capitale per ripianare le perdite di esercizio in quanto aveva solo promesso di farlo. E ancora, che una delle due società creditrici non ha ancora ricevuto la metà del credito, quella per cui si era concessa una dilazione al socio unico e amministratore unico Pietro Montaquila e all’aspirante presidente Paolo Di Stanislao. In sintesi non ci sono più i tempi necessari né per l’esercizio provvisorio, richiesto dalla Procura di Monza nè per svolgere un’asta per la cessione degli asset e dei titoli sportivi entro i termini di iscrizione ai campionati. L’arbitro e i guardialinee sono ora i magistrati che devono decidere entro fine di questa settimana (in verità il termine è di dieci giorni ndr) per poter far si che la società si possa iscrivere al campionato prossimo. Con quali soldi non si sa.
IL FUTURO DEL MONZA CALCIO – Divisione Unica o Serie D dipenderà dall’esito dei play-out, che però, dopo il 2-0 per i biancorossi nella gara di andata a Pordenone, dovrebbero arridere alla squadra allenata da Fulvio Pea. L’unico assieme ai tifosi che si salva da quest’annata da dimenticare.
Marco Pirola