Dall’Arengario alla Capanna Alpinisti Monzesi: 56° edizione della corsa podistica
Monza Resegone, la classica podistica al via il 18 giugno. È stata presentata in Comune a Monza la 56° edizione della corsa a piedi ormai celebre in tutta Lombardia. Dalle volte dell’Arengario fino alla cima del Resegone, 300 squadre da 3 atleti si sfideranno per abbattere il record registrato l’anno scorso. 42km di fatica che portano i podisti brianzoli in cima a una delle vette più famosi delle alpi lombarde.
Monza Resegone: 300 squadre in gara
Sabato 18 giugno ore 21. L’appuntamento è da segnare sul calendario. In piazza Roma a Monza (la famosa Arengario) 300 atleti partiranno alla volta del Resegone. Per arrivare in cima, 42 chilometri di corsa. Dalla pianura alla montagna, la fatica non mancherà. Gli atleti partiranno dalla città brianzola, situato a 162 metri sul livello del mare, e arriveranno a 1173 metri di altitudine. A rendere suggestivo il tutto, la partenza e l’arrivo in notturna. Un’impresa che non si addice a ogni corridore.
Monza Resegone: Il percorso che attraversa la Brianza
Come nelle passate edizioni, il percorso della Monza Resegone attraverserà la Brianza e sfocerà nel lecchese. Da Monza fino a Merate, primo avamposto della provincia di Lecco. Da qui, attraverso Beverate e Olginate, i podisti arriveranno a Rossino. Dal paese del lecchese, incomincerà la scalata fino alla Capanna Alpinisti Monzesi Resegone.
Nel 1924 l’antenata della Monza Resegone
La corsa podistica di giugno è diventata un appuntamento fisso per gli amanti del genere. Nel 1924, la “Prima Gara Turistica Autunnale” ebbe luogo sul percorso che poi divenne quello della Monza Resegone. Tra tante pause e sospensioni, la gara a piedi ritrovò la formula annuale nel 1973. Rinnovata nella forma e con squadre più piccole. Dal passo di marcia alla corsa. Seppure con tante modifiche, la celebre 42 km è diventata un punto di riferimento per gli appassionati. Un viaggio nel paesaggio brianzolo e nella storia della competizione che ha attraversato, di corsa, quasi un secolo.
Alessandro Galli