In città per un esclusivo workshop, uno dei fotografi migliori al mondo
Monza metti una sera a cena con Jimi Hendrix. In quel locale dal sapore romanesco (Quinto Quarto). Cool direbbero quelli che masticano inglese come il mio amico Vincenzo. Insomma molto di tendenza che sta dalle parti di via Col Di Lana al quartiere “Seguina”. Tutti coloro che da queste quattro parole inizieranno a dubitare sulla mia stabilità mentale, rimarranno leggermente perplessi. Non li deluderò. Aggiungi anche Michael Jackson, Sophia Loren, Sharon Stone, Robert De Niro, Leonardo DiCaprio, Madonna. E poi ti viene in mente una fotografia di David Bowie. Quella del duca bianco con la chitarra fatta nel 1984. L’avrai vista mille volte. È sua. Si schermisce. E Andy Warhol in chiaroscuro? La preferita dal genio dell’arte moderna. Sì. Pure quella l’ha fatta lui. Greg Gorman. Ed ancora la foto di Hendrix del 1968, l’uomo che insegnò a Dio a suonare la chitarra immortalato “secula seculorum”. La sua preferita perché è stata la prima di una lunghissima e fortunata serie.
Monza metti una sera a cena, una foto color seppia
Primo click. Guardi il mito dall’all’altra parte del tavolo. Osservi e vedi un signore di altri tempi. Che parla di fotografia, di vino, di Italia. Di Monza che ha scelto come location per un workshop selezionatissimo. Dieci fortunati protagonisti. Svizzeri, austriaci e poi tedeschi. Greg Gorman da Kansas City fa battute con il suo amico fraterno Eugenio Galbiati che di Monza è l’essenza. Secondo scatto. Lo stesso Greg che si presenta all’appuntamento con un mazzo di rosse stupende per la Stefania. Fa l’inchino. Sorride. E tu sei lì che lo guardi mentre prende la macchina fotografica e fa una foto al paparazzo nostrano venuto per quattro scatti di cronaca. Dieci secondi non di più. Non c’è niente da fare. Greg Gorman deve aver parlato con Dio su come si fa. Poi torna a discutere di cibo. E qui ti stupisce nuovamente. Quanti di voi conoscono Benedetto Cavalieri e la sua immaginifica pasta fatta con il grano del senatore Capelli? Solo gli intenditori. Come lui.
Monza metti una sera a cena, la lezione del maestro
Per uno che ha attraversato la storia della fotografia, venire a Monza può essere una scelta. Per chi è di casa ad Hollywood e dà del tu alle stelle “capricciose” del cinema, non è così scontata la sua discesa in Brianza. Tutto è cominciato per caso. Nel 1968, durante un concerto di Jimi Hendrix. Un amico gli ha fatto provare a usare una macchina fotografica. Quando Gorman ha visto il risultato apparire nella camera oscura, ha sentito nascere la passione. Una passione che continua a voler trasmettere. Quando non è occupato da un progetto, Gorman si dedica all’insegnamento della sua arte, organizzando dei workshop in giro per il mondo sull’utilizzo della macchina fotografica manuale.
Monza metti una sera a cena, le stelle e le foto
Famoso il ritratto che Greg Gorman fece a Leonardo DiCaprio nel 1994. Non aveva ancora 20 anni e non aveva ancora fatto neanche Pronti a morire. Greg Gorman, classe 1949, è nato a Kansas City. Risiede fra Los Angeles e la sua casa di Mendocino sempre in California, dove produce del vino. È sicuramente tra i fotografi al mondo più amati, celebrati, invidiati ed esposti nelle più prestigiose gallerie del pianeta. La sua capacità nel “piegare” al proprio volere la macchina fotografica fa scuola. La prossima settimana sarà nuovamente a Monza. In piazza Duomo. All’alba quando i giochi di luci, ma soprattutto delle ombre lo proiettano nel mondo di cui è padrone incontrastato. All’alba. Quando l’ombra lascia spazio all’immaginazione e alla curiosità e Jimi Hendrix e David Bowie sembrano essere accanto a te. Anche se solamente in foto.
Marco Pirola