Metrò a Monza: due linee, una presa in giro. Ovvero: Monza, una metropolitana chiamata desiderio che esiste solo sulla carta. Non chiamatela stazione di Monza. Per favore. Almeno se non volete farvi prendere per i fondelli (se scegliamo la versione elegante della politica) per il culo (quella più popolare). Di Monza nella futura fermata della linea rossa della metrò che ferma a Bettola c’è poco o nulla. Della linea lilla, ancora nella matita degli architetti, pure qui solo il nome e niente altro. Anzi non solo il danno del mancato raggiungimento della città di Monza, ma la beffa della stazione con il nome Monza.
LA PROPOSTA – Il Comitato San Fruttuoso 2000, promotore di una petizione per il prolungamento della M5 da Milano a Monza, Muggiò e Lissone, ha deciso di presentare istanza al sindaco Roberto Scanagatti perché chieda ufficialmente alla conferenza dei servizi di eliminare la sua città dalla denominazione della stazione, chiamata Cinisello-Monza. «Suonerebbe come una beffa per i monzesi, ai quali sinora la metropolitana è stata promessa molte volte, ma sempre negata», dice il Comitato, per il quale «siamo di fronte a una scelta davvero ridicola, perché il prolungamento della M1 in costruzione non arriva nella nostra città. Di più: non c’è un solo centimetro della stazione che si trovi sul territorio comunale di Monza». Un’operazione simile a quella che si sta realizzando per la linea lilla, denominata Metropolitana di Monza, ma destinata a deviare il suo percorso non più in Brianza, bensì a Figino. Così, fra M1 e M5, Monza risulterebbe avere ben due metropolitane. Peccato che esistano solo sulla carta.
LA METRO’ – Il nuovo capolinea della rossa, anche se non lontano dai quartieri periferici a sud di Monza, Casignolo e San Rocco, dovrebe chiamarsi Cinisello-Bettola, suggerisce il Comitato, che ha collezionato altri risvolti singolari riguardanti la gestione dell’intero progetto. «Sono tante le follie di Bettola – dice il comitato in un comunicato – Per esempio non abbiamo traccia dell’autosilo previsto dall’accordo di programma del 2004. Secondo la Regione doveva essere di 4.500 posti, poi è stato suggerito da uno studio di Metropolitana Milanese un parcheggio di 2.000/2.500 posti. Il Comune di Cinisello si è impegnato a realizzare per parte sua 1.600 posti auto, indicando una disponibilità finanziaria per 7.920.000 euro, ma questa è una somma appena sufficiente per 396 posti (in base ai costi standard ufficiali) e comunque non esiste un progetto. E quando la nuova stazione della M1 aprirà i battenti, come arriveranno lì i 15mila passeggeri all’ora che sono stati previsti? Ragionevole temere che il caos si creerà nella zona, con danni anche ambientali, in termini di inquinamento».
LE STRANEZZE – Ma la lista di quelle che il comitato definisce «situazioni incomprensibili per i cittadini» continua. Nel mirino, il Comune di Cinisello Balsamo a proposito della passerella ciclopedonale di fianco all’Auchan. «Servirebbe ai cittadini di Cinisello per raggiungere la M1 scavalcando la SS36. Costruita a spese dell’Anas e pagata (dai contribuenti) 8 milioni di euro, è pronta e finita da oltre un anno, ma resta chiusa. Quel Comune, che l’aveva chiesta con insistenza, ha difficoltà a farsi carico dei costi di gestione. Ci chiediamo: non poteva pensarci prima?».
LA STATALE SS 36 – «Sempre nella stessa zona Bettola, tra la Statale 36 e la linea ferroviaria Milano-Monza, nonostante la estesa viabilità locale nuova realizzata da ormai diversi anni a carico di Anas, è per esempio tenuto bloccato con il new jersey l’accesso alla A52 in direzione Rho. Allo stesso modo, barriere di cemento limitano l’uso del sottopasso di via De Vizzi, impedendo a chi arriva da Cinisello e Monza ovest di raggiungere il medesimo ingresso alla Tangenziale Nord. Situazioni incomprensibili – è la conclusione, che annuncia nuove puntate – e non le abbiamo nemmeno elencate tutte». Prossima fermata Monza? Solo a Monopoli…