Nozze biancorosse per Fausto e Lucia prima in Duomo poi tutti allo stadio
Monza matrimonio dell’anno. Cerimonia in Duomo con 300 camerati di provata fede. Lealtà ed Azione c’è. All’uscita lo striscione dei Sab, gli ultras della squadra di calcio. Poi sorpresa della sposa allo sposo. Lo stop al Brianteo per un omaggio al Monza calcio che di lì a poco avrebbe disputato la “partita della stagione”. Poi vinta. Infine tutti al ristorante dove c’era ad aspettarli Gerry Calà. Libidine. Doppia libidine…
Monza matrimonio: lo sposo
Fausto Marchetti non è una persona qualunque. Anche se vorrebbe esserlo. Schivo sin all’eccesso, è il responsabile locale (la parola è riduttiva) di Lealtà ed Azione. Nonché il numero due nazionale del movimento. Nei gruppi in cui è esplosa l’estrema destra dopo la “tragedia” di Gianfranco Fini, è quello maggiormente messo all’indice da Questure e politica. A differenza dei più “blasonati” Casa Pound, Forza Nuova, Fiamma Tricolore e compagnia cantante, ha grosse difficoltà (eufemismo) nel cercare di portare all’esterno le proprie iniziative. Partigiani, centri sociali e similari, politici, la sinistra insomma, li hanno messi al bando vietando loro qualunque tipo di manifestazione. Anche quelle di presentazione di un libro o distribuzione di pacchi alle famiglie bisognose. Pure portare le coperte al canile per loro diventa un problema. Ed ecco che il matrimonio del capo diventa un momento di gioia. Anche politica. Oltre che calcistica perché Marchetti è anima e motore del tifo monzese.
Matrimonio Monza: cerimonia e il senatore
Quale miglior “regalo” per gli sposi (Lucia è pure lei tifosissima) di uno striscione dei Sab l’ala dura del tifo biancorosso che non manca una trasferta? Soprattutto nei momenti bui. Accontentati. Sotto la sapiente regia del “senatore” al secolo Andrea Arbizzoni e per l’occasione molto trendy, un curioso siparietto. Lo striscione di mille battaglie. Dietro gli “elegantoni” che abbandonata la maglietta biancorossa d’ordinanza, hanno imbracciato la cravatta. Poi gli sposi su di una rutilante Excalibur bianca e gli invitati tutti allo stadio per un rinfresco prima del pranzo nuziale. Cori, slogan. Nessun saluto romano. Al pranzo nuziale altra sorpresa. Un Gerry Calà in splendida forma che ha cantato per tutti. Come in un matrimonio qualunque per una persona non qualunque…
Marco Pirola