Monza: Lunedì l’interrogatorio del killer di Milano

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Monza, lunedì l’interrogatorio del killer di Milano. Si terrà domani (lunedì per chi legge, ndr), salvo ulteriori sorprese, l’interrogatorio di Claudio Giardiello, l’uomo che l’altro giorno ha aperto il fuoco al tribunale di Milano uccidendo il giudice Fernando Ciampi, l’avvocato Lorenzo Alberto Claris Appiani e il socio Giorgio Erba. L’uomo, fermato a Vimercate, all’altezza delle Torri Bianche, dopo la fuga da Milano, è detenuto nel carcere di Monza dove però ha avuto due malori in occasione della convalida dell’arresto e dell’interrogatorio di garanzia davanti al gip Patrizia Gallucci. In carcere è stata disposta una sorveglianza 24 ore su 24 per impedire eventuali gesti inconsulti e il magistrato ha già disposto una perizia psichiatrica per capire se Giardiello possa avere agito in condizioni estreme. Da quanto emerge in queste ore, a scatenare la furia dell’uomo la convinzione di essere stato ingannato dagli ex soci.

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Più volte, sembra, infatti, che il 57enne che abitava a Brugherio (dove risiede attualmente la moglie) e poi trasferitosi a Garbagnate, avesse minacciato di regolare i conti in modo violento. Una rabbia che si è scatenata proprio il giorno dell’udienza davanti al giudice Ciampi, finito nel mirino dell’immobiliarista. Con lui, vittima, anche l’ex avvocato Appiani, 37 anni, che lo aveva seguito per un periodo lasciandolo poi a causa delle sue intemperanze. Appiani era stato convocato come testimone nel processo per bancarotta della società Immobiliare Magenta, ma da quanto emerso nelle scorse ore il giovanissimo legale aveva intenzione di non deporre. Vittima delle furia di Giardiello anche Erba, ex socio dell’assassino. Tra i feriti anche Davide Limongelli, nipote di Giardiello (figlio della sorella) che dall’ospedale ha ricostruito quella terribile mattinata quando lo zio ha impugnato all’ìimprovviso la pistola e ha fatto fuoco. Prima a lui, poi a Erba poi al giudice e all’avvocato. Una vicenda che ora è nelle mani della magistratura e di quella perizia che stabilirà le condizioni psichiche dell’uomo, dedito da anni all’attività di immobiliarista di successo. Tra i beni che risultavano di proprietà di Giardiello anche un appartamento in centro a Milano del valore di 2 milioni di euro.

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