Monza: Le foibe? La solita “balla” all’italiana

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Se anche la memoria va all’italiana. Anzi, in questo caso, alla iugoslava. I morti nelle foibe? Erano tutti rastrellatori fascisti o collaborazionisti nazisti. Gente, insomma, da non piangere né commemorare. A dirlo una donna che Monza si prepara ad accogliere calorosamente. Si tratta di Alessandra Kersevan, di mestiere storica, che il prossimo 31 gennaio sarà l’ospite d’onore della prima nazionale dello spettacolo “Gonars 1941 – 1943: Io odio gli italiani” all’Urban Center di via Turati.

La produzione dello spettacolo è tutta monzese, a cura di Binario7. Una vicenda tragica ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale. Due persone, una bambina e un uomo sopravvissuti al campo di concentramento italiano di Gonars. Vittime vere, secondo la Kersevan, mica come gli infoibati che a suo giudizio – come da interviste – “sono quasi tutti di adulti compromessi con il fascismo, per quanto riguarda le foibe istriane del ’43, e con l’occupatore tedesco per quanto riguarda il ’45”. Un’invenzione della destra, giusto per fare pari e al limite se qualche donna è finita nelle foibe – ha spiegato ancora la Kersevan – era giusto per questioni di “vendetta  personale”. Capita.

Solo che stavolta qualcuno a vedere le trombe della sinistra pronte a rinfocolare il sacro fuoco dei morti di serie A e di serie B si è incazzato. L’Associazione che riunisce i parenti e gli amici degli esuli istriani, dalmati e giuliani, l’Ades, dell’arrivo trionfale della Kersevan non vuole saperne. Soprattutto visto che lo spettacolo, casualmente, andrà in scena proprio a pochi giorni dalla ricorrenza del giorno del Ricordo, dedicato proprio alle vittime delle foibe.

“È una vergogna che a pochi giorni da questa data – spiega  Daniele Ponessa, responsabile di Ades Monza e Brianza – in una città che ha da sempre dimostrato al popolo giuliano e dalmata una solidarietà ininterrotta e coerente, si debba subire la presenza di chi minimizza l’entità storicamente riconosciuta dei massacri patiti dal nostro popolo e nega la persecuzione titina, che ha indotto migliaia di persone a fuggire lasciando la propria casa. Monza è una città che ha persino ospitato nel Dopoguerra un campo profughi istriani e ha ricordato pubblicamente le vittime istituzionalizzando anche la Santa Messa in suffragio dei Martiri delle Foibe, che viene celebrata proprio il 10 febbraio”.

Preoccupa – precisa poi Ponessa – la pubblicità della kermesse da parte della sezione monzese dell’Anpi, la quale dimostra di disconoscere la chiara presa di posizione del proprio coordinatore nazionale. Quest’ultimo ha infatti pubblicamente ammesso gli errori della facile equazione profugo istriano uguale fascista. Deduciamo quindi che l’Anpi su questo tema sia ignara dell’operato dei suoi stessi coordinatori, oppure forse priva di posizione coerente e preferisca lasciarsi trasportare dalle facili emozioni dell’odio estremista”.

 

Ades chiede ora che lo spettacolo vada in scena, ma senza il dibattito finale con la Kersevan “in modo che la dignità delle vittime possa essere rispettata, mantenendo altresì il rispetto verso le vittime di Gonars. Per evitare che lo spazio pubblico dell’Urbana center ospiti questo odio personaggio chiediamo un intervento del sindaco che si faccia garante del fatto che certi personaggi non abbiamo agibilità a Monza“.

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