Appello per aiutare i cristiani di Siria massacrati dall’Isis
Solidarietà, ma non basta solo la parola. La guerra all’Isis e alla violenza islamica si contrasta anche da Monza. La Siria è la nuova frontiera. Anche dal divano di casa, dal salotto quello “bello” della Brianza o della “Monza bene” si può “combattere” e dare una mano a chi sta perdendo tutto, vita compresa, come i cristiani di Siria. Le armi? Sono necessari medicinali a lunga scadenza, materiale scolastico, cibi in scatola, pasta, coperte, sedie a rotelle, stampelle per la deambulazione e materiale infermieristico sigillato. A Monza c’è chi sacrifica un po’ del proprio tempo per pensare in concreto ai fratelli cristiani.
IL PROGETTO – E’ costituito da iniziative di solidarietà verso le comunità cristiane perseguitate. La prima di queste, organizzata da Bran.co Onlus e Solidaritè Identitè Onlus, sarà in favore dei Cristiani di Siria. Già ora sono operativi i punti di raccolta in tutta la Lombardia, Monza compresa.
IL PASSATO – Ad Azeir, nel nord della Siria ai confini con il Libano vi sono quattro monache cistercensi italiane: Marta, Marita, Adriana e Rosangela che in questo villaggio a metà strada fra Homs e Tartus, hanno cominciato tre anni e mezzo fa a costruire il loro monastero. Un’esigenza che è nata in quest’ordine dopo la vicenda del monastero di Tibherine, in Algeria. Nel marzo del 1996 sette monaci trappisti cistercensi dell’abbazia di Nostra Signore dell’Atlante furono prelevati da presunti combattenti islamici e uccisi qualche tempo dopo. Un comunicato attribuito al Gia, il Gruppo islamico armato, quasi due mesi dopo il rapimento annunciò che erano stati sgozzati. I loro corpi non sono mai stati ritrovati: solo le teste decapitate.
IL PRESENTE – Il primo appuntamento, dal titolo “Le radici del terrore. L’attacco alle comunità cristiane nella strategia del nuovo radicalismo islamico”, è stato venerdì 27 marzo a Monza con il giornalista Maurizio Blondet. In questo incontro Blondet ha affrontato il tema dell’ISIS e degli interessi internazionali sulle terre del Medio-Oriente. Nell’ambito delle molte iniziative in programma, giovedì 11 giugno alle ore 21 a Lodi presso la sala Padre Granata 72, si terrà un incontro con Francesco Borgonovo (caporedattore di Libero) in cui verrà presentato il suo ultimo libro “I tagliagole”. Inoltre è già annunciato per settembre un terzo approfondimento con il giornalista e scrittore Pietrangelo Buttafuoco, autore del libro “L’islam, il sacro e l’Occidente” per Bompiani.
UNA VOCE NEL SILENZIO – vuole dare voce a tutte quelle Comunità che oggi sono perseguitate per la loro fede cristiana tramite conferenze che possono fare luce sugli avvenimenti storici e attuali, per far capire cosa porta a queste persecuzioni e perché sono taciute in tutto il mondo. In Siria da anni è in corso un conflitto che per lungo tempo è stato dipinto dai media occidentali come una lotta per la libertà contro una dittatura, ma negli ultimi tempi la realtà del radicalismo islamista è emersa rimettendo totalmente in discussione questa versione dei fatti. La terra Damasco, da sempre esempio di stato laico e sovrano in grado di garantire un certo grado di benessere per la popolazione e una pacifica convivenza tra le varie confessioni religiose, è diventata “terra di conquista” di bande armate del terrorismo islamico (i cui appartenenti non sono certo di nazionalità siriana) che stanno destabilizzando la nazione siriana. In questo scenario la comunità cristiana è diventata il primo bersaglio dei tagliagole. In Siria vi sono circa due milioni di cristiani – di cui trecentomila cattolici di rito bizantino – che costituiscono parte integrate della tradizione di quelle terre. A Ma’ Lula, vicino a Damasco, in cui sorge un monastero molto importante, esiste una delle comunità più numerose ora presa di mira dall’Isis.
Marco Pirola
Per informazioni visitare la pagina di facebook “Una voce nel silenzio” e scrivere a info@branco-co.iot e info@unavocenelsilenzione.it