Monza immigrati: arrestati gli scafisti di terra

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monza immigratiCon l’operazione Transitus la Polizia di Monza ha arrestato 13 persone

Monza immigrati, clandestini trasportati in Europa da “scafisti terrestri”. La Polizia di Stato ha eseguito 13 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di stranieri. L’accusa mossa alla banda è associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento dell’immigrazione clandestina.

Monza immigrati: i clandestini

Il trasporto di cittadini stranieri avveniva attraverso l’Italia nei paesi del Nord Europa. Gli arresti hanno interessato in gran parte le province di Monza e Milano, Brescia e Venezia. L’operazione “Transitus” ha documentato con prove inoppugnabili, ben 20 viaggi effettuati in un solo mese, per un totale di circa 100 immigrati trasportati illegalmente in mezza Europa.

Monza immigrati: i protagonisti

L’operazione Transitus, condotta dagli agenti del commissariato di Monza, ha permesso di ricostruire l’attività di una organizzazione criminale, verticistica e piramidale, i cui componenti (6 egiziani, 3 albanesi, 2 rumeni, 1 siriano ed 1 brasiliana, tutti regolari sul territorio nazionale e di età compresa tra i 26 e di 45 anni) svolgevano l’attività di veri e propri scafisti di terra. L’inchiesta ha preso il via dalle dichiarazioni rese ai poliziotti del commissariato di Monza, da un cittadino egiziano avvicinato dal gruppo criminale, che aveva tentato di assoldarlo come autista per i trasporti all’estero dei clandestini.

Monza immigrati: l’inchiesta

Le misure sono state chieste dal pubblico ministero della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano Alessandra Cerreti. Le ordinanze di custodia cautelare sono state messe emesse dal giudice delle indagini preliminari Teresa De Pascale. Dei 13 destinatari di queste misure in carcere solo tre sono risultati irreperibili sul territorio nazionale. I poliziotti hanno anche sequestrato veicoli che venivano utilizzati per compiere i viaggi. L’operazione di Polizia “Transitus” condotta dagli agenti del commissariato di Monza, ha permesso di ricostruire l’attività di una organizzazione criminale, “verticistica e piramidale”, i cui componenti (sei egiziani, tre albanesi, due romeni, un siriano e una brasiliana, tutti regolari sul territorio nazionale e di età compresa tra i 26 e di 45 anni) svolgevano l’attività di veri e propri “scafisti di terra”.

Monza immigrati: il sistema e il capo

Viaggiavano su due auto, destinazione Nord Europa. Il capo dell’organizzazione è un 36enne egiziano in contatto con gli scafisti in partenza dalle coste africane. Una volta avvertito che i profughi erano in partenza per l’Italia, inviava i procacciatori alla Stazione Centrale di Milano. Lì aveva allestito un vero e proprio punto di accoglienza per i profughi nei mezzanini della stazione. Il “funzionario” aveva il compito di contrattare con loro il trasporto verso il nord Europa. Cittadini dell’est Europa facevano da autisti: 20 viaggi in un solo mese, per un totale di circa 100 clandestini trasportati in nord Europa e circa 70 mila euro di profitto.

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