Dopo le poltrone da assessore le “sedie” dei capigruppo in aula
Monza i partiti alle prese con la nomina dei capigruppo. Per alcuni la scelta è facile. Vista la rappresentanza nel palazzo di Piazza Trento e Trieste. Per altri scontata considerando il “peso specifico” delle presenze. Così tra le “bizze” interne alla Lega Nord legate al “problema” Alberto Mariani (ammesso che sia un problema…). Al gioco dello “scacchiere azzurro” depauperato di uomini di peso a vantaggio delle poltrone di assessore. Spunta l’orientamento della Lista civica che porta il nome del nuovo sindaco di affidare il ruolo ad un giovanissimo.
Monza i partiti e il contentino delle “poltroncine”
Alberto Mariani a passare per un “barbaro sognante” non ci sta. Dopo anni di opposizione dentro e fuori l’aula, vorrebbe che questa sua attività fosse riconosciuta. Gli elettori lo hanno premiato. Dalla sua Alcazar di via Prina. Che poi altro non è che il bar suo luogo di lavoro, ha contribuito non poco a diffondere il verbo padano. Contro negri e zingari Mariani si è sempre distinto nella sua “verbosità per nulla acquosa”. A tal punto che è pure stato richiamato da una lettera della Presidenza del Consiglio dei Ministri ad usare atteggiamenti meno discriminatori contro l’etnia Rom. Lo scrivo maiuscolo prima che qualcuno da Roma possa interpretare la grafia come una presa di posizione mia personale… Il carattere irruento lo ha tenuto lontano da assessorati e pure dalla presidenza del Consiglio. Ruolo questo che presuppone equilibrio. E Mariani è tutto forchè un “democristiano”.
Monza i partiti e il ferroviere d’assalto
Identico problema lo ha Forza Italia. Rosario Adamo. E’ arrivato in cima alle preferenze. Ha visto sorpassare il suo treno per gli assessorati da altri. Fermo alla stazione della presidenza del Consiglio perché la poltrona spetta alla Lega nel gioco delle spartizioni. Sarebbe il capogruppo ideale. Ma lui non lo vuole fare e gli altri al suo rifiuto non si sono strappate le vesti. Anzi. Hanno tirato un sospiro di sollievo.
Monza i partiti: Forza Allevi e grazie Magnano
La Lista civica a sostegno di Dario Allevi è stata un successo. Naturale il coinvolgimento in giunta di Desiree Merlini (232 preferenze). Fa il medico. Per non farla bruciare, hanno persino spostato Badoglio-Maffè dalla Famiglia alla Pubblica Istruzione. Il secondo egli eletti è Nicholas Monguzzi (213 voti). Giovane. Lo dice la carta di identità. Sarà scelto come capogruppo. Un contentino bisognerà pur darlo al “ragazzo”. Nove voti solamente lo separano da Marco Negrini. Pure lui “diversamente anziano”. Acerbo sin che si vuole di politica. Stimatissimo in città come professionista e persona. Ma rispetto a Monguzzi ha un grosso difetto. O meglio Nicholas ha una carta migliore rispetto all’avvocato di grido. La benedizione del geometra della “real casa” al secolo Francesco Magnano. Intimo di famiglia. Si metta il cuore in pace Negrini. Non basta essere ottimi avvocati, bravi ragazzi, politici di vaglia. L’amico dell’amico parte sempre in pole. Ma sono sicuro che con questo nuovo sindaco le cose cambieranno. Un po’ come sulla Sicurezza. Sui chioschi. Sugli immigrati. Per il capogruppo della sua Lista invece per ora la musica è sempre la stessa. Quella dei Pooh. Ci penserò domani…
Marco Pirola