Monza i funerali di Angelo Scotti tra lacrime e pioggia

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L’ultimo saluto al supertifoso nella chiesa di San Gerardo

Monza i funerali di Angelo Scotti tra lacrime di pioggia e pioggia di lacrime. Piove. Un pomeriggio strano anche per Monza. Lampi. Che ricordano da lontano i fumogeni delle migliaia di partite cui ha assistito. Tuoni. Come il boato della curva al goal dei beniamini che lui adorava. Lacrime. Sincere quando la cassa con le spoglie mortali di Angelo Scotti attraversano la navata della chiesa che per gli abitanti di San Gerardo – Borgo Lecco è più che un simbolo terreno. E’ una bandiera. Alle 14,30 sono stati celebrati i funerali del mitico Angelo Scotti, supertifoso del Monza Calcio morto venerdì.

Monza funerali sotto la pioggia

Il cuore tenero non è una dote di cui sian colmi i carabinieri cantava Fabrizio De Andrè in una sua poesia musicale. E Gaetano, il camerata Galbiati, era visibilmente commosso. Lui che carabiniere lo è stato veramente. Impettito nel suo dolore per l’amico di mille battaglie riusciva a stento a mascherare gli occhi lucidi. La pensione e l’età non sono riusciti a scalfire la profonda umanità e amore per la squadra biancorossa. Galbiati che è originario di Caserta ed ha un cognome brianzolo è un po’ più solo dopo la scomparsa di Angelo. In chiesa è una sfilata di autorità. Almeno quelle presenti e sopravvissute alle ferie di agosto. Piove. Ma non fa nulla.

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Non potevano mancare. I ragazzi della curva, i tifosi che ogni domenica che Dio manda in terra sono sulle tribune a sostenere la squadra. Nel bene e nel male. Nella gioia e nel dolore. Finchè morte non li separi. Come è accaduto a Scotti Angelo per tutti a Monza solo l’Angelo. Quando Fausto Marchetti, il ras della curva, chiama è difficile dire di no. Anche se sei in ferie. Ma per il funerale non c’è stato nemmeno il bisogno di chiamare. E poi tanta gente comune. Quella che va allo stadio saltuariamente e quella che discute di calcio sui social. Lodevole l’iniziativa lanciata dal gruppo Facebook di intitolare la tribuna ad Angelo Scotti. Se lo merita.

Monza i funerali, il senatore e il mister dei tempi d’oro

Poi giri gli occhi attorno tra un rituale tipico di queste cerimonie e le litanie d’ordinanza. Vedi Andrea Arbizzoni meglio conosciuto come il senatore. Presenza fissa allo stadio anche prima di fare politica. Non ha nulla come rappresentante delle Istituzioni, E’ lì perché l’Angelo era un amico. E’commosso. E si vede. E c’è pure lui. Chi negli anni Settanta frequentava il Pollaio non può aver dimenticato. Alfredo Magni, l’allenatore dei sogni. L’uomo che accarezzava le speranze. Quello che ha donato al Monza le illusioni migliori. La serie A sfiorata più volte. Come la maledizione dello spareggio perso a Pescara. Quando chiedevi a Scotti chi fosse tra tutti quelli del Monza che avrebbe ricordato per sempre faceva tre nomi. Valentino Giambelli, il presidentissimo, Gigi Radice e Alfredo Magni per i sogni che ci ha regalato. Sembrava quasi di vederlo l’Angelo. Con la sua graziella rossa fuori dalla chiesa che diceva a tutti in vernacoliere stretto: Ti sa diset?. Ciao Angelo mi mancheranno i tuoi brontolii e le tue invettive biancorosse. E quel fare pacione di chi non si tira mai indietro. Fosse la neve da spalare gratis sul campo o più semplicemente un piatto di cassouela…

Marco Pirola

 

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