Con le nuove tecnologie volute dal Sindaco i dipendenti pubblici non dovranno necessariamente recarsi al lavoro. E i cittadini cosa ne pensano?
“L’adeguamento (delle tecnologie informatiche, ndr) permetterà… ai dipendenti di poter svolgere numerose mansioni senza essere fisicamente nelle sedi comunali“.
La frase incriminata è quella del comunicato stampa emesso dal Comune di Monza per annunciare la “rivoluzione digitale” (questo il titolo del testo) che prevede il rinnovo totale delle tecnologie informatiche delle sedi comunali, qui intese come computer, server e quant’altro. Peccato che nel comunicato non si faccia nessun riferimento diretto, o quasi, ai vantaggi per i cittadini ma al contrario viene inserita una riga che esplicita la possibilità dei dipendenti pubblici di lavorare da casa, quindi senza nemmeno recarsi sul luogo di lavoro.
Lungi da noi fare i conti in tasca (nel senso di ore lavorative) ai dipendenti comunali ma il fatto sembra quantomeno curioso, soprattutto se confrontato con quanto accade nelle normali aziende private in cui i proprietari si guardano bene dall’inserire il telelavoro per i dipendenti. In altre parole, quale capo d’impresa si farebbe carico di un investimento (in questo caso da 2,4 milioni di euro) per fare in modo che i suoi dipendenti possano non recarsi al lavoro? Staremo a vedere se il lapsus freudiano dell’amministrazione monzese si rivelerà tale, oppure davvero per rifare la carta d’identità dovremo recarci a casa di qualche impiegato del comune.