Manovre di Palazzo in piazza Garibaldi. Al centro della scena sempre lei, Anna Maria Di Oreste. La presidente del Tribunale di Monza sta meditando di andare in pensione anticipatamente rispetto ai tre anni che ancora le mancano. E fin qui sono fatti suoi. La presa in considerazione di questa ipotesi però nasce da altro che una sua precisa volontà di godersi anticipatamente il meritato risposo dopo anni di impegnativo lavoro.
IL PASSATO Si sente circondata. Sotto assedio. Da una parte il governo che chiude il Tribunale di Desio facendo ricadere addosso alla struttura da lei diretta l’intero peso di una sede importante come quella, ma soprattutto “l’onta” di un ridimensionamento di organico.
IL PRESENTE Dall’altro l’assedio degli avvocati che lamentano una situazione ormai ingestibile con le cancellerie prossime al collasso per via della mole di lavoro. Prima due lettere “velate” dell’Ordine degli avvocati che lamentano e sottolineano la situazione. Missive “contenute” nei toni e modi che non la citano direttamente, ma parlano del “convitato di pietra”.
IL FUTURO IMMEDIATO Poi la decisione di un’assemblea straordinaria da tenersi settimana prossima dove questa volta l’attacco degli avvocati sarà diretto proprio per via della situazione lavorativa diventata insostenibile per poter svolgere al meglio il loro lavoro. Qualcuno è arrivato a rimpiangere il “vecchio” Nicola Laudisio predecessore di Anna Maria Di Oreste che con il suo fare mellifluo e accattivante, a volte autoritario, riusciva a mettere d’accordo un po’ tutti quanti. Se poi ci aggiungiamo il caso della telefonata intercettata tra Lei e l’assessore Giovanni Antonicelli di cui abbiamo dato conto il 7 ottobre (INSERIRE LINK) il quadro è quasi completo.
IL FUTURO PROSSIMO Dietro l’angolo in pole per prendere il suo posto, c’è una vecchia conoscenza delle aule di piazza Garibaldi: Giuseppe Airò benvoluto dai sottoposti della presidentessa e che vanta un’esperienza non seconda a nessuno.
Marco Pirola
