Monza Gran premio: stretta di mano da 68 milioni di euro

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Il Gran premio rimarrà a Monza per altri tre anni, ma Monza perde il controllo dell’autodromo

Monza Gran premio una stretta di mano che vale 68 milioni di euro. O se volete essere pignoli, 44 milioni di dollari. Tre rate in altrettanti anni. Pagamento in banca estera. Accordo fatto tra Bernie Ecclestone, presidente Formula One Management (che incassa) e Angelo Sticchi Damiani, presidente di Aci Italia (che paga). Tutti felici e contenti come nelle favole. Ma Monza Cenerentola perderà autonomia nella gestione della pista. Da lunedì ci sarà una nuova compagine che gestirà l’autodromo di Monza. Aci e Regione Lombardia entreranno nel capitale di Sias. Per dare maggiore valore all’evento di maggior valore nell’automobilismo italiano. Nella realtà Sticchi Damiani (Roma) e Maroni (Milano) hanno messo le mani su Monza.

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Monza Gran premio: alle 5 della sera

Non è il caso di scomodare Garcia Lorca. Alle 5 della sera (per la verità erano le 15). Un tripudio di tappi di spumante stappati dalla corte dei miracoli presente allo stand dell’Aci e sorrisoni sul palco della stretta di mano. Sorrisi per la tv. Applausi per tutti. Ecclestone, Sticchi Damiani, Roberto Maroni e Jean Todt hanno annunciato la conclusione dell’accordo per il rinnovo del contratto in scadenza domenica 4 settembre. I termini dell’intesa. Tre anni con un canone annuo di un circa 22 milioni di dollari. Vale a dire, un’operazione da quasi 70 milioni. Per una questione di giurisdizione, la firma verrà formalmente apposta sul contratto fra qualche giorno a Londra. Per ora basta una stretta di mano. Così “ad usum delphini”, ma soprattutto delle telecamere. Per lo scarabocchio ufficiale bisognerà attendere la gita a Londra. Questioni procedurali.

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Monza Gran premio: il fantasma di Renzi

All’incontro avrebbe dovuto esserci anche il premier Matteo Renzi, che l’hanno scorso aveva incontrato Ecclestone ai box. Gli impegni istituzionali del G20 in Cina, lo hanno costretto a disertare l’appuntamento. Ci sarà tempo per rimediare alla passerella mancata a Monza. Del resto lui è quello che materialmente “caccia” la maggior parte dei soldi come direbbero in Brianza. Senza quel codicillo sulla legge di Stabilità il Gran premio d’Italia potevano correrlo a Melegnano visti i soldi che non c’erano. La Regione Lombardia  ci metterà gli spiccioli per raggiungere la cifra che il patron inglese del circo ha preteso ed ottenuto.

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Monza Gran premio: Aci Italia, il nostro caro Angelo

“Gli avvocati hanno limato gli ultimi dettagli proprio questa mattina – ha commentato Angelo Sticchi Damiani – Monza ha una storia straordinaria, davanti alla quale gli aspetti economici vanno in secondo piano. Grazie a questo accordo avremo un Gp ancora più importante. Sponsor privati sono già pronti a farsi avanti”. Ha iniziato la campagna elettorale per il rinnovo delle cariche Aci nazionali con il botto. E’ il vero vincitore della partita. oltre ad Ecclestone che incassa quanto richiesto e per un periodo inferiore di tempo.

Monza Gran premio: Ecclestone come Cesare Cadeo

Ecclestone, il patron della F1, ha confermato il raggiungimento dell’intesa. Lo ha fatto con lo stesso entusiasmo falso e travolgente con cui Cesarone Cadeo si rivolgeva alla massaia di Voghera per l’acquisto del set di pentole. “Il Gp rimarrà a Monza per altri tre anni – ha dichiarato – Non ci sono dubbi al riguardo. E per quanto mi riguarda potrebbe rimanere per altri cento. A questo punto, c’è solo una cosa da sperare: che vinca la Ferrari”. Qualche ferrarista in sala si è toccato. È la prima volta nella storia del Gp di Monza che il rinnovo dell’accordo è stato presentato pubblicamente. Ecclestone è stato semplicemente consigliato dal suo nutrito studio legale a protocollare il testo sul suolo del Regno Unito. Per ragioni molteplici che vanno da un regime fiscale più favorevole agli scenari che si aprono dopo Brexit. Alla fine chiudere conveniva pure a lui.

Monza Gran premio: il bidello

Alla conferenza stampa erano presenti anche Jean Todt, presidente di Fia. E la sua faccia da pacione che lo ha sempre accompagnato. “Questa – ha sottolineato Todt -, è una conclusione dovuta. Magari non 100, ma spero che il Gp rimanga a Monza almeno per altri 50 anni”. E’ talmente simpatico che quasi quasi gli crediamo.
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Monza Gran premio: Maroni come Silvan

Un soggetto pubblico (La Regione) che paga uno privato che sta pure fuori dai confini non solo dell’Italia, ma anche della Ue, non si era mai visto. Ed ecco allora il trucco del mago Silvan-Maroni. “La Regione interverrà – sottolinea il governatore Robero Maroni – a sostegno dell’evento con spese di esercizio”. Come dire niente soldi direttamente per il contratto, ma il denaro rientra dalla finestra pagando le spese.

Monza Gran premio: il guastafeste

Formula Imola, la società che gestisce il circuito intitolato a Enzo e Dino Ferrari, non molla. Proseguirà la sua battaglia legale per portare in Romagna il Gp. Il Tar del Lazio ha fissato la data per discutere nel merito il ricorso presentato contro la decisione di Aci Italia di usare i fondi della legge di Stabilità per tenere il Gp d’Italia in Brianza. La data è il prossimo 28 ottobre. Il giorno della marcia su Roma sarà quello della tentata “marchetta” di Imola su Monza. Poi a chiusura, il veleno. “Resta inteso – scrive la società nella nota – che il presidente Aci, qualora intenda procedere con la firma del contratto per il Gran Premio d’Italia a Monza in spregio alle istanze del promotore del Gran Premio d’Italia a Imola (tra l’altro molto meno oneroso per la finanza pubblica) prima della decisione dei giudici amministrativi nel merito e della definizione delle ulteriori istanze comunitarie, si prenderà la responsabilità di aver firmato un contratto potenzialmente viziato con tutte le conseguenti implicazioni”.

Marco Pirola

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