Secondo la tesi degli inquirenti, insieme ad Antonio Ruggero Perotti e Vicenzo Napoli, si sarebbe appropriato di circa un milione di euro grazie a fatture false e accordi di collaborazione fittizi. Il vicepresidente dell’Unione commercianti di Monza, Gian Luca Brambilla, è indagato dalla Procura di Monza per appropriazione indebita. L’indagine è nelle mani del pm Donata Costa. Tutto nasce dal ruolo svolto da Brambilla in qualità di ad della società “eAgisco srl”, impresa con sede a Concorezzo, specializzata in consulenze aziendali. Secondo il pm, i soldi sarebbero stati indebitamente prelevati dalle casse della “Autotrasporti Perotti”, attualmente in liquidazione, attraverso l’utilizzo di contratti di collaborazioni in realtà fittizi per svariate centinaia di migliaia di euro. Questo sarebbe avvenuto in accordo con gli altri due, rispettivamente amministratore, il Perotti, della autotrasporti in questione, e il Napoli, amministratore della “Givi Trans”. Brambilla ha affidato la propria difesa all’avvocato monzese Raffaele Della Valle. La tesi difensiva è che Brambilla sia stato chiamato dalla società Perotti per risolvere dei problemi amministrativi sorti dopo la morte del fondatore. Contrariamente all’ipotesi accusatoria, Brambilla ha sostenuto di avere recuperato molti soldi della società grazie ad alcune operazioni societarie fra cui il rifinanziamento dei mutui. Un lavoro per il quale non sarebbe stato pagato.