Monza Est il treno dei desideri all’incontrario va…

monza est il treno

Monza est il treno finisce sul binario morto. Sepolto dai costi, dalle promesse mai mantenute, dai parolai della politica. Di destra e di sinistra. Insomma un deja vu. C’era una volta un progetto ambizioso come lo può essere una fermata ferroviaria in via Einstein, nel quartiere Libertà di Monza. Se poi uno ha ancora un po’ di fantasia e memoria può anche vederla questa fermata “fantasma”. Com’è però usanza non solo nostrana, quella che a sentire i vari amministratori di turno sarebbe già stata cosa fatta, mese dopo mese si è trasformata inesorabilmente in sogno, forse sempre più irrealizzabile. Se è vero che l’Inferno è lastricato di buone intenzioni, Monza est è una via Crucis.

Monza Est il treno sul binario morto

Gli abitanti da anni attendono con trepidazione la realizzazione del sogno immaginando treni che puntualmente apparivano all’orizzonte garantendo un servizio che negli anni da comodità si è fatto sempre più essenziale. Grandi proclami, interi video reportage dai “luoghi” della fermata Monza Est, ma anche se “il ritmo è cambiato” e quelli dei reportage oggi sono nella sala dei bottoni del Comune, nulla è cambiato. Anzi. Sono arrivate nuove spiacevoli sorprese.

Monza est il treno, signori in carrozza

Cosa è successo? Beh, iniziamo a parlare di costi, hanno cominciato a lievitare. Da un milione e mezzo di euro, sono lievitati a 6 milioni e mezzo. Un vero e proprio record di crescita, del quale però avremmo fatto volentieri a meno. Non è affatto strano, purtroppo siamo abituati a queste “soprese” quando si parla di progetti pubblici in Italia, con Monza Est però, si è fatto il pacchetto completo. Non solo i costi sono cresciuti, ma mancano pure i fondi. Monza Est ad oggi è su un binario morto e da i nostri ex reporter ora amministratori comunali, non sembra arrivare cenno in merito. Attendiamo fermi sulla “banchina” di conoscere quali siano le soluzioni che avevano in tasca ai tempi dei reportage dal cantiere che mai fu Monza Est.

Dal Pirellone

In Regione intanto, si muove qualcosa che assomiglia ad una vecchia littoria di una volta. Incalzata dal consigliere Gigi Ponti, l’assessore Claudia Maria Terzi si è convinta che l’opera è “essenziale per il territorio”, ma ha anche fatto sapere che sul fondo del suo cassetto c’è il vuoto pneumatico. Strano. Così, la palla è stata lanciata di nuovo più lontano possibile ed è atterrata nelle mani di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana), invitata a trovare i 5 milioni di euro mancanti. E anche in questo caso, attendiamo ulteriori sviluppi. Tra parentesi (lo scriviamo per esteso in lettere onde evitare incomprensioni…) di soldi nemmeno lì ce ne sono.

Monza est ultima fermata il binario morto

Ed è così che mentre i cittadini del quartiere Libertà e della città tutta, aspettano ansiosi, la fermata ferroviaria sembra destinata a rimanere un miraggio. Del resto hanno avuto la riprova che i costi crescono più velocemente dei binari ferroviari e che il denaro, quando si tratta di opere pubbliche, è sempre un’illusione lontana legata ai parolai della politica. Un’altra occasione sprecata per dimostrare alla comunità che la politica può e sa fare il bene dei cittadini indipendentemente dal colore del treno.

Nik.Mon

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