La cena di compleanno, la gita ad Arcore e l’investitura a candidato sindaco
Monza elezioni, qualche retroscena sulla gita di Dario Allevi ad Arcore. Il candidato sindaco di Monza per il centrodestra si tinge di azzurro. Piuttosto che niente, meglio piuttosto, la sintesi della scelta. Devo dire che detta in dialetto rende meglio… Perché no Allevi? Ha sentenziato il presidente Berlusconi agli astanti venuti a portare come i re magi un nome per le elezioni di Monza. Lasciando con l’amaro in bocca Domenico Riga. Il presidente dei commercianti un pensierino l’aveva fatto. E pure il senatore Andrea Mandelli che di pensierini (non tanto sul nome, ma sul fatto di essere decisivo) ce ne aveva fatti due. Alla fine il candidato della vecchia politica come Cesare Boneschi ed affini ce l’ha fatta. Nonostante le sue passate amicizie “pericolose” come Antonio Crippa.

Monza elezioni: operazione San Gennaro
Più che un’investitura è sembrata l’ operazione San Gennaro. Come nel film reso famoso da Totò. Ma tanto anche mossa della disperazione. Visto che il Forza Italia si è spaccata sul nome ed altri disposti a fare il kamikaze non se ne sono trovati in giro. Dario Allevi può andar bene. Piuttosto che niente meglio piuttosto. Appunto. Per fare una figura meno peggio possibile contro un Roberto Scanagatti. Il sindaco uscente è spinto in alto dai sondaggi e dal consenso costruito in cinque anni. Dario Allevi su questa affermazione avrà qualcosa da obiettare. Ma anche noi sulla sua obiezione. Monza non finisce sul marciapiede dello Sporting Club. La vita della città è altro. Le cene eleganti (absit iniuria verbis…) servono per avere soldi per la campagna elettorale, ma non bastano per governare la città.
Monza elezioni: un pomeriggio di un giorno da cani
Un pomeriggio, quello di mercoledì 29 dicembre, all’insegna della politica. Gli ingredienti per il “minestrone” Forza Italia si iniziano però a mescolare già un paio di giorni prima. A Santo Stefano. Uno dei primi martiri cristiani, assurto a patrono dell’operazione Allevi.
Monza elezioni: ultimo tango a Zagarise
Tutto ruota attorno alla cena di compleanno del 26 dicembre a casa di Fabrizio Monguzzi che festeggia i 50 della moglie, Guia Tarabini. Un cinquantina di invitati di alto livello. Ancora prima, c’è da mettere sul tavolo il ruolo del lattoniere di Monza, quasi omonimo del precedente, Marco Monguzzi. Chiamarlo lattoniere è riduttivo, ma è quello che fa nella vita in maniera mirabile. Tra grondaie e interpellanze in Consiglio, nell’ultimo anno, ha scalato i gradini del consenso nella Monza che conta. Soldi e voti. Bravo sul lavoro, fedelissimo e votato alla causa politica della senatrice Mancuso. Ma questa è una digressione. Tornando al desco della coppia Monguzzi – Tarabini, non poteva mancare all’ennesima cena importante il protagonista della futura campagna elettorale e compagna. Francesco Magnano, il solito geometra. Paesano di “Notre Dame” di Zagarise. Di lei possiamo dire di tutto, ma che non abbia fiuto politico questo no. E anche Magnano. Il già condannato in primo grado per sostituzione di persona per essere entrato in carcere con un nome falso, verrà incaricato di fare il Mercurio della situazione. E dal momento che conosce Berlusconi essendo suo dipendente, stavolta non dovrebbe avere bisogno di usare un nome farlocco per compiere la missione.
Monza elezioni: la terrazza di Ettore Scola
Ed ancora. Il politico sulla cresta dell’onda che cerca una legittimazione anche a Monza. Tra i commensali come non poteva essere protagonista della serata. Anna Mancuso ormai assurta a ruolo di madrina azzurra dopo l’ennesima conversione sulla strada che porta a Damasco. Anche se Anna si è fermata, più modestamente, a Villa San Martino. Per ora. Aggiungi un pizzico di carabinieri titolati (non si sa mai, meglio mettere le mani avanti visto come sono andate le cose in precedenza). Qualche finanziere che non guasta mai, un paio di poliziotti. Non invitato, ma presente spiritualmente e con il conto in banca, un giovane imprenditore di successo disposto a finanziare tutta quanta l’operazione. Le linee della prossima campagna elettorale sono già codificate: urbanistica (strano…) profughi e chioschi. Su questi due ultimi argomenti mi viene già da ridere. Del resto la Lega aveva dettato le condizioni. Sarà una campagna frizzante. Io sicuramente mi divertirò. Gli altri forse un po’ meno…
Monza elezioni: la gita
Il geometra della real casa, quando vuole, è svelto. L’incontro con la delegazione e Berlusconi è fissato per mercoledì 28. Stessa spiaggia, stesso mare delle volte precedenti. Villa San Martino ad Arcore. La delegazione monzese comprende Fabrizio Sala, Francesco Magnano, un imprenditore monzese amico personale di Berlusconi da anni e altre due persone che si sono “aggregate” ed hanno approfittato del passaggio. Il presidente è gioviale come sempre con i suoi invitati. Mette la mano sulla spalla ad Allevi e dice: perché no? Il resto ci pensa la propaganda soffiata nell’orecchio all’amico dell’amico a diffondere la notizia come certa e certificata sulla candidatura. “Ti dico, ma non lo scrivere…”, quante volte ho sentito questa frase e pure ieri. Infatti non ho scritto. Meglio un piatto di pizzocheri e un brindisi a San Gennaro che mi darà da scrivere per i prossimi mesi.
Marco Pirola
P.S.
Qualcuno mi ha chiesto come l’ha presa la Lega di Monza. Non so come l’ha presa, ma dove. Del resto Massimiliano Romeo, il candidato in pectore della Lega, ha sempre avuto una marcia in più rispetto ai rivali: la retro. Vista la vicenda delle bistecche mangiate dai leghisti e pagate da noi, come dargli torto… Si è sfilato facendo fare a Salvini che lo aveva lanciato, una magra figura. Ma questo è un altro film…