Monza: Depuratore la soluzione alternativa? Sì, ma nel 2018

Carimati-Alsi

Carimati-Alsi

La soluzione è senz’altro alternativa, ma i cittadini di San Rocco, per vederla iniziare dovranno comunque aspettare almeno altri 5 anni. Se va bene. La mirabolante epopea del depuratore di San Rocco si arricchisce di una nuova puntata. Questa mattina, infatti, è stata presentata la “soluzione alternativa” al famoso master plan, mai realizzato, da 63 milioni di euro e 12 anni di lavori. Un mega progetto che avrebbe dovuto risolvere definitivamente i problemi che affliggono il quartiere da anni. Proteste giustificate dalla costante presenza dei miasmi fin dentro gli appartamenti. Oggi, dopo un nuovo studio di fattibilità, ecco presentata la soluzione. Un nuovo piano che da una parte delocalizza metà dell’impianto sull’ex area di trattamento dei rifiuti speciali, chiusa nel 2010, e dall’altra dovrebbe ristrutturare il depuratore esistente con la copertura delle vasche del comparto biologico. “Quest’ipotesi – ha spiegato Filippo Carimati, presidente di Alsi – presenta dei vantaggi. È compatibile con l’ambiente, in fatto di tempistica è la più veloce, ha costi di costruzione e di gestione interiori”. La soluzione è già stata presentata sia al sindaco Roberto Scanagatti sia al comitato di quartiere San Rocco. Il passo successivo sarà il 21 dicembre in occasione dell’assemblea dei soci. Che sarà poi anche quella che decide.

TEMPI E COSTI – Se il vecchio master plan prevedeva un esborso di 63 milioni di euro, il progetto attuale ne contempla 55,8 di milioni. Una cifra che secondo Alsi, però, sarebbe compensata da una riduzione anche dei costi di gestione che da 7,2 milioni passerebbero a 6 milioni. Anche sui tempi i cittadini dovranno armarsi di santa pazienza. Niente soluzioni lampo, ma ben 7 anni e 8 mesi di lavori. Il ché significa andare al prossimo decennio. A confermarlo è lo stesso presidente che spiega come “aprendo il cantiere nel 2018, già nel dicembre 2019, si potrebbe avere metà impianto pronto”. Carimati difende poi Alsi dall’accusa di ritardi: “Vorrei far notare che non solo non abbiamo perso un momento, ma abbiamo sfruttato al meglio i tempi necessari all’inserimento dell’opera nel Piano d’Ambito in fase di predisposizione, atto indispensabile alla ridefinizione degli aspetti finanziari del progetto”.

I LAVORI – Alsi ha comunicato di avere avviato una trattativa con l’Ati Putignano, Artifoni, Desa che nel 2012 si era aggiudicata l’appalto del master plan: “L’obiettivo evidente – precisa il presidente – è quello di trattare per evitare di fare un’altra gara, con ulteriori spese e allungamento della tempistica”. Se il tentativo non andasse a buon fine, ovviamente, viene logico pensare che i tempi saranno anche più lunghi. Alsi, tra l’altro, pur essendo una Spa, passerà a breve tra le braccia di Brianzacque, come da progetto della Provincia, passando a quest’ultima anche 17 milioni di euro di accantonamenti accumulati negli anni.

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