Monza delitto del tallio: il killer di Nova è infermo di mente

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Mattia Del Zotto è infermo totale di mente per disturbo delirante e socialmente pericoloso

Monza delitto del tallio, Del Zotto è matto. Da legare si diceva una volta. Del resto come definire uno che ha avvelenato i nonni e una zia paterni e cercato di uccidere altri quattro parenti e la badante. La perizia psichiatrica fatta eseguire sul 28enne di Nova Milanese non lascia adito a dubbi di sorta. Anche se l’assassino potrà stare davanti ai giudici del processo.

Monza delitto del tallio: la decisione dei giudici

Infermo totale di mente. Disturbo delirante e socialmente pericoloso il killer del tallio è però in grado di presenziare al processo. Questa la conclusione a cui sono giunti i medici con la perizia psichiatrica disposta da Patrizia Gallucci, il Giudice dell’udienza preliminare. Mattia Del Zotto, il 28enne di Nova Milanese che ha ucciso con il veleno, nel 2017, nell’acqua minerale i nonni e una zia paterni e ha mandato in ospedale altri quattro parenti e la badante, è infermo di mente. La consulenza era stata disposta d’ufficio dal giudice dopo che le perizie di accusa e difesa avevano avuto esiti contrastanti.

Monza delitto del tallio: l’accusa

Per l’esperto nominato dal pubblico ministero monzese Carlo Cinque, Mattia Del Zotto (in carcere dal dicembre 2017) risulta soltanto parzialmente infermo di mente. Non era in grado di intendere e di volere quando ha deciso di sterminare il parentado, ma era sano di mente quando ha lucidamente pianificato come mettere in atto il suo folle piano di morte.

Monza delitto del tallio: la difesa e la superperizia

Il giovane era invece totalmente incapace di intendere e di volere per lo psichiatra nominato dalla difesa dell’imputato. Come ha concluso la terza perizia super partes, che potrebbe chiudere con un’assoluzione. Ma il processo si potrebbe chiudere con la misura di sicurezza del ricovero in una struttura psichiatrica giudiziaria). Il rito abbreviato è stato fissato per lunedì 19 novembre. Se così fosse, nessun risarcimento dei danni sarebbe previsto per le parti civili che si sono costituite in giudizio, la zia sopravvissuta al tallio, Laura Del Zotto e il marito, il figlio di Patrizia Del Zotto (morta invece insieme al padre e alla madre) e la badante.

Marco Pirola

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