Monza: Delibera “tarocca”, l’opposizione si desta

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C’è voluta l’urbanistica (e Cascinazza) per destare dal “sonno” l’opposizione. Che lunedì ha abbandonato l’aula del Consiglio comunale (Forza Italia e Lega nord), ma soprattutto ieri ha ritrovato la voce. Nel mirino l’adozione della delibera di variante parziale al Piano dei servizi e a quello delle Regole (che insieme al fantasmatico Documento di piano di cui non si ha più notizia da tempo compongono il Pgt, ndr). In particolare il fatto che nella delibera vengano dati per acquisiti i pareri delle cosiddette parti sociali interessate, che vanno da Alsi all’Ordine degli architetti. Peccato che quei pareri siano arrivati 40 giorni dopo l’approvazione in giunta della delibera. “O la giunta ha la palla di cristallo – ha spiegato Domenico Riga, consigliere di Forza Italia – o è stata forzata la mano”. In altre parole – questa l’accusa –  la giunta Scanagatti e il suo assessore all’Urbanistica, Claudio Colombo avrebbero ingranato la quarta senza tener conto delle regole. Regole che, appunto, impongono la raccolta, l’esame e infine l’acquisizione dei suddetti pareri.

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La vicenda in sé sarebbe già di per sé assai curiosa, se non fosse che – come sempre – l’occhio cade sui contenuti della variante. E si scopre così che quest’ultima servirebbe a mettere il turbo all’inserimento di alcune aree nei Plis, ossia i parchi locali di interesse sovracomunale. E in queste aree c’è anche la madre di tutte le battaglie monzesi, la sempiterna Cascinazza. L’opposizione su questo fronte alza gli scudi: “Noi non vogliamo difendere proprio niente – precisa ancora Riga – tantomeno Cascinazza che secondo noi poteva anche essere semplicemente lasciata agricola. I Plis peraltro non garantiscono che l’area, una volta entrata nel parco, sia garantita. Perché è sempre possibile modificare i perimetri del Plis”.

Resta però il problema della delibera “tarocca”. Per il momento nessuno si azzarda a definirla un falso – “diciamo che è un atto non veritiero” spiega ancora Riga – ma all’orizzonte potrebbe profilarsi un esposto alla magistratura. “Prima vogliamo fare chiarezza su quello che è successo – ha detto Martina Sassoli di Forza Italia – vogliamo capire se ci sia stata un’inesattezza o un’imprecisione. O la giunta, comunque, porrà rimedio all’errore ritirando la delibera, oppure procederemo con l’esposto”.

In realtà il “prezzo” per l’errore potrebbe essere decisamente più alto per la giunta di sinistra. Perché tra le condizioni c’è l’istituzione di un tavolo tecnico e uno politico. Come dire, tempo. “La giunta ritiri la delibera – questo l’aut aut del consigliere Sassoli – e venga riformulata in osservanza delle regole. Magari con l’apertura di un tavolo di confronto economico e politico“. Come si diceva, tempo. Tempo che invece, secondo le accuse dell’opposizione, la giunta starebbe utilizzando per approvare (l’ultima parola poi spetta al Consiglio), numerosi Piani integrati di intervento: “Decine di interventi per migliaia di metri cubi di cemento – accusa Simone Villa della Lega nord – Questa vicenda dei Plis serve a dare un contenino ai sostenitori dei gruppi ambientalisti, ma anche a distrarre l’attenzione sulle vicende urbanistiche vere”. Villa ha sferrato un attacco anche alla gestione complessiva del Consiglio comunale: “Non è mai stato così svilito e così svuotato delle sue funzioni. Per dibattere di qualcosa bisogna aspettare le grigliate nel parco. Ma sull’urbanistica questo è il primo segnale, poi non si scherza più”.

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