Monza cena di Natale da Prima Repubblica

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A San Biagio reunion come i Pooh tra vecchi inquisiti e nuovi potenti della politica monzese

Monza cena di Natale da Prima Repubblica. Vacanze di Natale senza Jerry Calà insomma. Mancava solo la colonna sonora di “Nostalgia canaglia” di Al Bano e la macchina del tempo era lì. Servita calda tra una pizza al padellino e un piatto di cassouela da leccarsi i baffi. Quello in cui la cotenna scende lentamente lungo l’esofago in un tripudio di sapori ed emozioni tipicamente brianzoli. Facevano quasi tenerezza. Qualche capello bianco.(tanti). Qualcuno malfermo sulle gambe. Vederli come attempati ex protagonisti della scena politica nostrana mi ha strappato un senso di nostalgia canaglia appunto. A dire il vero c’era anche un attuale “prima linea” della giunta che non ha mai nascosto simpatie per gli ex. Con loro al tavolo l’imprenditore di successo che qualche cantiere in giro per la città l’ha ancora da sistemare.

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Monza cena di Natale: spazio revival

A scorrere i nomi dei presenti sembra di leggere più un verbale della Procura, seppur datato, che una congrega di vecchi amici come lo sono sempre stati loro negli anni Ottanta.   Anni in cui fingevano di non andare d’accordo per poi trovarsi al ristorante assieme. Come ieri sera a San Biagio. C’erano tutti. O quasi. Mancava solo il “povero” Libero Bognani per cause indipendenti dalla sua volontà. Essendo passato a miglior vita da qualche settimana. Uno spaccato della storia politica di Monza neanche troppo passata. Un revival dei vecchi tempi tra anziani ed attempati politici. Qualcuno “in sonno” come Franchino Ironico che all’alba dei 75 anni si dà da fare vendendo caffè. Un personaggio che meriterebbe un libro solo lui. L’unico in Italia che si è fatto più di cinque anni di carcere per tangenti. Tutti e sino all’ultimo giorno senza sconti. Altri nel freezer. Come Giovanni Antonicelli che non ha mai nascosto la sua passione per vernici e pennelli, ma soprattutto per la politica vecchia e nuova. Altri ancora come Pierfranco Maffè più che mai vivo e in sella. Essendo il ciellino doc assessore dell’attuale giunta che governa Monza. Maurizio De Ponti fine ed acuto osservatore.

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Monza cena di Natale: la zarina e “bombolotto”

Un Antonicelli in grandissima forma. Una Rosella Panzeri, un tempo soprannominata la zarina, giù di corda. Regista dell’operazione e non poteva essere altrimenti essendo dotato di un’intelligenza politica di gran lunga sopra la media (pure attuale), Claudio Teruzzi. Per amici “bombolotto”. E’ l’ingegnere che va per la maggiore a Monza con qualunque tempo politico. Destra e sinistra non gli fanno né caldo né freddo. Lui è “amico” di tutti. Ora è diventato anche il “signor Coop” di Monza tanto per chiarirci. La società che è il braccio affaristico della sinistra (credo, intendo di sinistra…) quella che ha pagato la sponsorizzazione delle luminarie di viale Cesare Battisti dopo il via libera all’ennesimo supermercato in zona ospedale vecchio. Un affare di Claudione tanto per intenderci ancora. Un grande. Anzi direi un … Maestoso…

Monza cena di Natale: il nostro caro Angelo

Un buon Natale non si nega a nessuno. Anche se era seduto dalla parte opposta del tavolo rispetto a Maffè, c’era pure “prezzemolino” Angelo Narducci. Il “nostro caro Angelo” dell’edilizia monzese come canterebbe Lucio battisti. Un tempo vicino alla sinistra quando governava Scanagatti, ora deve aver cambiato idea. Con un colpo di reni di quelli che si vedono nelle pellicole hardcore, ha saltato la barricata. A dire la verità non l’aveva mai attraversata e da buon imprenditore come lo è, in campagna elettorale ha dato una mano a tutti e due gli schieramenti. Non si sa mai. Del resto da queste parti Francia e Spagna un tempo erano di casa. E poi è Natale vuoi che non se “magna” pure…

Marco Pirola

 

 

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