Simone Pacioni nuovo comandante carabinieri di Monza prende il posto di Rodolfo Santovito
Monza carabinieri con la valigia in mano. Ci siamo abituati. Ciclicamente capita. La carta di identità sempre più usurata dalla tasca dei pantaloni non depone a favore dei sentimenti. Degli addii, dei saluti. A volte diventa difficile prendere congedo da un amico che ha condiviso un pezzo di strada assieme a te. Al tuo lavoro. Con discrezione, senza chiedere nulla con grande disponibilità. Ecco potrei aggiungere nome e cognome di chi lascia il comando dopo due anni di paziente opera e sopportazione mia che l’articolo sarebbe bello che finito. Due parole “fredde da verbale” per chi arriva e il compitino eseguito pure stavolta. Ma non sarà così. Nemmeno stavolta. Potrei anche mettere un disco come colonna sonora di queste righe di saluto. I Pooh con “Mi dispiace debbo andare” o una bellissima canzone di Rino Gaetano di cui ora mi sfugge il nome. Si, un po’ di musica aiuterebbe a dirsi addio.
Monza carabinieri: chi parte
Mi hanno “addestrato” a fare domande, ottenere risposte e scrivere anche quando l’interlocutore se ne sta in silenzio. Una “non risposta” è una risposta. Non è stato questo il caso di Rodolfo Santovito. Prima ancora che colonnello, un uomo corretto. Lascia Monza un carabiniere per bene. Arrivato due anni fa sembra quasi ieri che parlava di attenzione agli anziani, alle truffe con negli occhi l’entusiasmo del fare. Ora il Comando generale dell’Arma e in particolare l’Ufficio Legislazione ce lo ha “rubato”. Sarà il capoufficio. E non poteva essere diversamente visto il valore. Due anni possono essere pochi o tanti a seconda di con quali occhi si guarda il calendario. Santovito va a ricoprire un incarico di grande responsabilità. Di lui ricoderò alcune cose soprattutto. La discrezione quasi maniacale con cui si è mosso in città. Atteggiamento lontano anni luce dal chiasso della “jeunesse dorè” nostrana e dalle cene eleganti cui ogni cittadina di provincia come lo è Monza offre sul piatto ad ogni potente che capita a tiro. Silente. Ecco forse questa la parola giusta, davanti alle sirene d’Ulisse della ricca borghesia brianzola. Un silenzio da con confondere con arrendevolezza. Anzi. Ha preferito riservare le attenzioni all’operatività contro il crimine organizzato di casa da queste parti. A quei deboli, agli anziani di cui aveva parlato alla sua venuta. Ampiamente ricambiato con dimostrazioni d’affetto.
Monza carabinieri: chi arriva
Alla guida del Gruppo, è arrivato il Tenente Colonnello Simone Pacioni, 43 anni, sposato, nato a Roma, ma di origini emiliane. Nato a Roma nel 1974 Pacioni ha frequentato la Scuola Militare Nunziatella di Napoli, l’Accademia Militare di Modena e la Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma, laureandosi in giurisprudenza nel 1998. Dopo un trascorso a Cosenza come comandante di Compagnia e al Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri a Roma presso la Sala Operativa e l’Ufficio Legislazione, per Pacioni è un ritorno a “casa” poichè in Lombardia era già stato impiegato a Milano, al Comando del Nucleo Operativo della compagnia di Porta Magenta e a Corsico.
Monza carabinieri: Enrico un… Vecchio amico
Mi mancheranno le sue mail riepilogative scritte tutte in maiuscolo e i suoi sms striminziti di convocazione che contenevano il minimo sindacale della notizia. Lascia Monza alla volta di Roma anche il “Mercurio” della caserma. Colui che ha avuto l’incarico di avvisare me e i colleghi delle conferenze, dei dettagli, di affrontare le mille e una domanda ogni volta che accadeva qualcosa. Insomma quello che ha supportato e sopportato il mio lavoro per quattro anni. Il Maggiore Enrico Vecchio, già comandante della compagnia dei carabinieri di Monza sarà impegnato con un nuovo prestigioso incarico all’Ufficio Legislazione al Comando Generale dei Carabinieri a Roma. Sono sicuro come nel primo caso non sarà un addio, ma un arrivederci.
Marco Pirola