Monza paralizzata sabato pomeriggio per il Liga Rock Park il buco del piano traffico
Monza caos traffico per il concerto di Ligabue. Che il traffico sia la croce della terza città della Lombardia non c’era certo bisogno di un concerto per dimostrarlo. Il Comune di Monza voleva forse “scimmittotare” il “piano traffico” predisposto durante il Gran premio. Quello che ne è uscito, nel giorno più importante del doppio concertone, era sotto gli occhi di tutti. Monzesi in primis. Ore di coda per arrivare in centro da Lissone, Vimercate, Muggiò. Per attraversare Monza dalla periferia a Sant’Albino poi. Meglio non parlarne. Come il Dr Julius No, lo scienziato pazzo del film di James Bond del 1962 , il Piano finisce invece bollito.
Monza caos traffico: le code
Due ore per raggiungere il centro di Monza dal Vimercatese. Un po’ meglio, si fa per dire, per chi arrivava da Lissone. Dai 30 ai 45 minuti per un chilometro. Da Muggiò che non è in Siberia anche se ha la stessa Amministrazione di Monza, idem con patate. Nel primo della due giorni del concertone di Luciano Ligabue, Monza e i paesi vicini si sono ritrovati paralizzati. E il peggio deve ancora venire. Quando stanotte il pubblico uscirà senza soluzione di continuità.
Monza caos traffico: le maledizioni dei residenti
Sarà colpa forse di un piano viabilistico un po’ troppo rigido. Sarà che le previsioni della vigilia parlavano di folle oceaniche dirette al Parco. Sarà che la Gerascia, il posto scelto, è inserita una delle aree più urbanizzate d’Italia. Sarà che a Monza anche una semplice automobile in più rischia manda in tilt il precario equilibrio della circolazione. Fatto sta che sabato mattina e pomeriggio, muoversi in città e anche nei paesi a corona del Parco più che in Gran premio era una via Crucis. Con tanto di “stazioni” dove i vigili urbani sembravano centurioni romani pronti a flagellare i malcapitati.
Monza caos traffico: le proteste
I residenti della zona Parco sono abituati alle proteste. Non l’avevano con il concerto. Anzi. Ma con chi ha messo in piedi una viabilità e piano parcheggi pensando più al Monopoli che alle loro esigenze sacrosante. I cittadini della zona Parco erano sequestrati in casa. Blindati esattamente come nella settimana del Gran Premio d’Italia. Con un contorno di automobilisti e traffico deviato rispetto ai principali assi viabilistici. Riservati al flusso del pubblico del concerto. Divieto di parcheggio in zona, ma solo in alcune vie. Il criterio di questa scelta? Misterioso. La maggior parte degli 80mila presenti è venuta in auto parcheggiando dove capitava e incanalandosi in lunghe code verso la Gerascia.
Monza caos traffico: i parcheggi
Caos anche per i numerosi parcheggi di fatto “sequestrati” a causa dei divieti. Sia quelli a ridosso del centro. Così come in alcuni punti delicati della città. Dalla residenza per anziani Sant’Andrea dove i parenti dei ricoverati hanno dovuto penare non poco per andare a trovare i loro cari. Chi poi doveva recarsi all’ ospedale San Gerardo deve aver più volte invocato l’aiuto del santo patrono di Monza.
Monza caos traffico: il parco
Al Parco, dove sono stati chiusi tutti gli accessi ciclopedonali lasciando aperte solo le tre porte principali di Monza, Vedano e Villasanta. Per l’ira di migliaia di frequentatori abituali. Parafrasando il titolo di un film dei fratelli Choen: Monza non è un paese per vecchi. Basta Ligabue o quattro ruote in pista per farle credere di vivere nel salotto buono. Anche se nella realtà è ben altro. La musica buona c’è. La passerella pure e chissenefrega dei residenti. Gli passerà…
Marco Pirola