Monza e Brianza, la Cassazione bacchetta l’Ordine dei medici di Monza e Brianza. Un reato anche se pur grave e in presenza di condanna, non è motivo sufficiente per espellere un medico dalla professione. Nemmeno se il dottore in questione ha scontato una pena di cinque anni per violenza sessuale in famiglia. Se prima non si prova che questa condotta ha rilevanza nello svolgimento della professione, il camice bianco può continuare ad esercitare e non va cancellato dall’Albo. Come era avvenuto per Monza e Brianza. A stabilirlo è una sentenza della Corte di Cassazione che ha accolto il ricorso del medico, con rinvio alla Commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie per una nuova valutazione.
LA VICENDA – A cancellare il medico dalla professione ci aveva pensato l’Ordine di Monza e della Bianza, che contestava al camice bianco di aver omesso di specificare le pendenze penali a suo carico al momento della richiesta di trasferimento dall’Ordine milanese a quello di Monza e Brianza. A seguito di questa cancellazione, il professionista ha fatto ricorso alla Commissione centrale esercenti arti e professioni sanitarie, secondo cui coloro che non abbiano una specchiata condotta morale e politica non possono essere iscritti agli albi. La Cassazione ha però respinto questa equazione.