Monza, crisi del lavoro in Brianza, i drogati dal mito Saugella

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Monza, crisi del lavoro in Brianza, i drogati dal mito Saugella. Dalla Monza imprenditoriale “uber alles”, ora sono in crisi d’astinenza. Dopo i licenziamenti alla Rottapharm di Monza non hanno più medicina in cui rifugiarsi per non vedere la realtà. Giù la maschera. La “Brianza felix” non esiste più. Da tempo, direte voi. Molto tempo aggiungo io. Eppure c’era qualcuno, forse inebriato dalla babygella, prodotto leader del gruppo Rottapharm, che sosteneva il contrario. I lotofagi della beneficenza discreta, avvolgente, elitaria come solo quella radical-chic sa essere, pensavano di avere trovato la ricetta giusta per una Brianza tranquilla “da farmacia” in quell’azienda alle porte della città. I forzati delle opere di bene e di carità sparse a piene mani in Monza, Brianza e il mondo tutto. O più modestamente sindacati, imprenditori, insomma i propugnatori del falso mito di una Brianza locomotiva d’Europa, ora dovranno curarsi altrove e farsi anestetizzare da altre sirene. E’ caduto l’ultimo l’ultimo baluardo. L’Alcazar della Brianza. Rottapharm. I licenziamenti alla ditta di Monza sono ben più di una semplice “messa alla porta” di 92 capifamiglia. E’ un calcio in culo (l’ennesimo, ma quello più significativo) al mito Brianza. Per anni Rottapharm, o meglio la famiglia Rovati proprietaria dell’azienda di Monza e Brianza, è stata sinonimo, non solo del panorama imprenditoriale nostrano, di beneficenza, carità solidarietà discreta, ma avvolgente. E pure di lucidità imprenditoriale. La musica è cambiata da quando (a luglio di quest’anno) gli eredi di Luigi Rovati il fondatore nel 1961 del colosso mondiale, hanno deciso di mollare il tutto nelle mani dei freddi svedesi. Quattro mesi per avere l’ultima ricetta dell”azienda farmaceutica di Monza e la prima dei nuovi “padroni”. Sopra la medicina del licenziamento. Solo che gli effetti collaterali questa volta li sentiranno non solo i diretti interessati, ma un’intera città. E pure un’intera classe imprenditoriale che non ha più da tempo medicine ed ora ha finito pure le ricette. Se non quella classica. Tradizionale. Garantita. E sul mercato da secoli: la “supposta” del licenziamento. Del resto è inutile chiedersi come l’ha presa Monza. La domanda da fare sarebbe un’altra: dove l’ha presa? La risposta, purtroppo è scontata pure quella come la battuta…

Marco Pirola

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IL PASSATO REMOTO DEL GRUPPO DI MONZA – Rottapharm nasce a Monza nel 1961, con la creazione da parte di Luigi Rovati – allora docente alla facoltà di Farmacologia dell’Università di Pavia – di un laboratorio di ricerca indipendente, il Rotta Research Laboratorium. Sin dalla sua nascita, Rottapharm si è caratterizzata per il forte impegno in ricerca: in quasi 50 anni di attività, il Centro di Ricerca Rottapharm ha sintetizzato più di 5.000 composti su target molecolari specifici. Oltre 300 brevetti e 19 farmaci originali. Aree terapeutiche sulle quali è focalizzata l’attività di ricerca e sviluppo del gruppo sono: reumatologia, ginecologia, urologia, gastroenterologia, pneumologia, psichiatria, oncologia.

IL PASSATO PROSSIMO DEL GRUPPO DI MONZA – Grazie a continui investimenti in ricerca e sviluppo e al conseguente lancio sul mercato di prodotti innovativi, e grazie ad una serie di importanti acquisizioni – sia in Italia che all’estero – il Gruppo è oggi una realtà presente in oltre 85 paesi nel mondo con più di 2.400 dipendenti. Una struttura flessibile e all’avanguardia, costantemente impegnata sul fronte della salute e della prevenzione, fronte dove molti, ad oggi, sono i traguardi raggiunti.

Nel 2000, grazie all’acquisizione dei marchi Saugella e Babygella, Rottapharm ha fatto il suo ingresso nel mercato del personal care in farmacia, dove da allora detiene una posizione di leadership.

Nel luglio 2005, con l’acquisizione di Biochimici Psm– azienda specializzata nello sviluppo e nella commercializzazione di prodotti dermatologici – Rottapharm ha rafforzato ulteriormente la sua posizione nel mercato del personal care.

Nel 2007, con la più grande operazione di M&A mai realizzata da un’azienda farmaceutica italiana, Rottapharm ha siglato l’acquisizione di Madaus Pharma.

Il 7 marzo 2013 la Rottapharm mette in esubero 34 informatori al fine di riequilibrare il proprio organico su base volontaria e di accompagnamento alla pensione. Il 31 luglio 2014 viene annunciato l’acquisto da parte del gruppo svedese Meda.

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