Monza, Roma affossa l’autodromo. Ieri sera a Roma il governo ha deciso di bocciare due emendamenti salva autodromo di Monza. Erano gli emendamenti che il governatore della Lombardia, ma non solo lui, sponsorizzava per evitare che i 70 milioni di euro previsti dal piano di investimenti per il rilancio della pista di Monza fossero tassati. Circa 10 milioni di euro che finiranno in tasse (imposta di registro) che Regione Lombardia e Comune avrebbero preferito spendere direttamente a Monza. Niente da fare la maggioranza di sinistra non ha fatto eccezione e i due emendamenti sono andati sotto. Bocciati. L’appello al ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi che a Monza e in Brianza è di casa, è così caduto nel vuoto di un voto che non lascia margioni di recupero.
LA REGIONE LOMBARDIA – è pronta ad entrare pesantemente (leggi investimenti in denaro) sulla pista di Monza e sul parco cintato più grande d’Europa. “Per garantire l’intervento di messa a norma delle strutture che il Gran Premio d’Italia richiede” aveva detto un paio di giorni fa Roberto Maroni. Una prospettiva, quella degli investimenti non più rinviabile dopo le pressioni di Bernie Ecclestone che l’anno prossimo andrà alle trattative per il rinnovo della licenza di correre a Monza anche dopo il 2016 (anno di scadenza del contratto).
LA MINACCIA DI ECCLESTONE A MONZA – Il patron della Formula 1 aveva definito il Gran Premio d’Italia “troppo costoso e poco redditizio”. Il governatore della Regione, Roberto Maroni, ha annunciato a Monza le intenzioni di Palazzo Lombardia. E proprio a Maurizio Lupi ha fatto un appello perché nella legge di stabilità il governo inserisca un emendamento che permetta la ‘neutralizzazione fiscale’ dell’operazione.
LA PROPRIETA’ – Al momento il Parco è proprietà indivisa del Comune di Milano e del Comune di Monza. Entrando nel capitale, la Regione dovrebbe versare un imposta di registro del 10 per cento del valore della sua parte. “Se la Regione entra, la garanzia del Gran Premio ci sarà – ha spiegato il governatore – se non entra vedo grosse nubi all’orizzonte”. Il sindaco di Monza è convinto che si possa trovare un modo di coinvolgere la Regione a cui chiede un “piano di investimenti triennale che metta in campo circa 70 milioni” cioè più o meno il valore della quota del Parco di Monza che prenderebbe il Pirellone.