Monza Allevi paga la prima cambiale

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Un posto per Maffè: garantisce la Gelmini

Monza Allevi paga la prima cambiale. Le azioni del “Consorzio temporaneo d’impresa” che aveva come amministratore delegato Piefranco Maffè, valgono oro per Dario Allevi. Nella corsa all’ultimo voto, il candidato sindaco di Forza Italia ha trovato un compagno di viaggio in più. Ma in politica c’è sempre un prezzo da pagare. Che è in poltrone. Quella dei Servizi sociali e famiglia. Un posto dei nove che spettano in caso di vittoria di Allevi, proprio ad un ciellino. E chissenefrega se in campagna elettorale era stata definita un deposito di rottami della vecchia politica. I voti come il denaro. Pecunia non olet… In politica le giravolte sono all’ordine del giorno.

Monza Allevi: la mezza bugia

Maffè in caso di vittoria farà l’assessore? “Non abbiamo parlato di poltrone” chiosa Allevi in conferenza stampa. Di poltrone invece hanno parlato i “capi” di Allevi. Infatti il garante dell’operazione “recupero” non è il “vetrinista” nostrano, ma Mariastella Gelmini. I ciellini come Maffè son diffidenti per natura. La coordinatrice regionale di Forza Italia si è affrettata a colmare la lacuna. E’ bastata una telefonata all’interessato. Sarà lei al momento della formazione della giunta a tenere in caldo il posto per Maffè. Che Allevi lo voglia o no. Del resto l’ex presidente della Provincia non è nuovo ad imposizioni dall’alto. Era già successo nel 2009. Quando, a suo dire davanti ai magistrati, fu “costretto” ad inserire dietro pressioni due nominativi (Rosario Perri e Antonino Brambilla). Gli stessi che poi erano finiti in galera per tangenti. Auguriamoci che la scelta degli uomini da mettere nelle posizioni chiave avvenga in un luogo più consono del 2009. Al Motel dei Giovi tra fiumi di champagne portato da Perri, Ponzoni e Giordano. Ma questa è un’altra storia. Prima deve vincere al ballottaggio.

Monza Allevi: la squadra leghista

A stare sentire le chiacchiere, gli assessori dovrebbero essere almeno 40 invece dei nove consentiti dalla legge. Dalla moglie napoletana di una pizzeria all’ombra dell’arengario. A cui hanno promesso l’assessorato alle “piccole cose”. Cioè alle cazzate. Come questa promessa o chiacchiera da bar chiamatela come volete. Quello che è sicuro è il vicesindaco. Sarà della Lega. Simone Villa che gode di buona esperienza amministrativa. Il capogruppo del Carroccio invece sarà Federico Arena che siede su un ottimo numero di preferenze. Ma soprattutto è custode del numero privato di Matteo Salvini. Il secondo assessore sarà un esterno da pescare nelle decine di leghisti in cerca di una visibilità. Anche in questo caso l’autonomia decisionale di Allevi è prossima allo zero assoluto.

Monza Allevi: la squadra di Forza Italia

Finalmente Giuliano Ghezzi coronerà il suo sogno. Quello di un posto al sole di piazza Trento. Sarà assessore. Del resto il suo pupillo Massimiliano Longo ha fatto il pieno. Per quest’ultimo la responsabilità di fare il capogruppo. Martina Sassoli, in attesa di correre per le regionali, entrerà in giunta in quota Forza Italia. Uno alla Lista civica che porta il nome del candidato sindaco. Poi un esterno di fiducia dell’eventuale vincitore.

Monza Allevi: la squadra di Fratelli d’Italia ed altro

Andrea Arbizzoni è seduto su 500 preferenze. In caso di vittoria andrà in giunta. E con una delega importante. Fratelli d’Italia deve essere ripagata dal sacrificio dell’ingresso di Maffè. Quest’ultimo eventualmente porterà infatti due consiglieri comunali (Monguzzi e Martinetti). Uno a discapito proprio del partito di Giorgia Meloni. L’altro a danno della Lista di Anna Mancuso. La pasionaria di Zagarise però dovrà attendere poco. Per lei c’è un posto nella Lista Maroni alla prossime regionali. Tutto il resto è noia. Come la canzone di Franco Califano. O se volete, parafrasando una battuta sempre del Califfo, per vincere sto giro occorre più culo che anima…

Marco Pirola

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