Il Comune dà patrocinio ad un’associazione di volontariato di destra e i partigiani insorgono
Monza allarme son fascisti e i “residuati bellici” si scatenano contro i volontari di BranCo Onlus. Che è un’associazione benefica e non una succursale dell’Isis. E nemmeno la filiale italiana dell’organizzazione “Odessa”. La bomba partigiana è scoppiata e le schegge di partigiani dell’Anpi e della sinistra estrema, hanno investito i ragazzi di Alessandro Piazza, detto Ciano. Che poi è il diminutivo di Alessandro e non del più noto Galeazzo.

Monza allarme: bombe a man e carezze col pugnal…
E che mai avrà fatto o intende fare di male l’organizzazione di volontariato di destra più o meno estrema? Un’incursione naziskin? Una vendita sottobanco di cimeli mussoliniani? Un coro gospel che intona a squarciagola Giovinezza? Un’asta di reliquie del Terzo Reich? No. A meno che non si voglia considerare uno sfilatino di pane alla stregua di un “tonfa” volgarmente chiamato manganello. O di una scatola di piselli come l’ultima frontiera delle bombe “self made” anti democratiche. Ed ancora pasta e riso come pericolosi strumenti di propaganda del nazismo autarchico. Sì perché la colpa di Ciano e compagni (toh mi è venuta così…) è quella di voler raccogliere cibo per le famiglie italiane in difficoltà. Gravissima colpa. Peccato di lesa maestà. Onta sublime. Vergogna, sdegno, rivoluzione. Da punire con pubblico ludibrio e mobilitazione di massa che magari travolga il banchetto piccolo, piccolo di sabato mattina in centro a Monza.

Monza allarme: “Cioè, cazzo compagni…”
Anpi. Sinistrademocratica. Compagni, studenti ed operai (ammesso che ci siano ancora), senatori (per la verità una sola per ora…) tutti mobilitati con lo sdegno a palla. Il Comune di Monza ha concesso il patrocinio per l’iniziativa. Certo, del resto come negarlo. In giunta ci sta un nazista come Andrea Arbizzoni. Il “senatore” di San Rocco, quartiere popolare della città, tutte le mattine si reca in Comune con fare marziale e a passo d’oca. Prende a calci in culo i negri. Veste sempre in divisa mimetica e saluta tutti romanamente. Forse per evitare certe untuose strette di mano. Del resto ce lo ha dipinto così proprio la sinistra con un’inchiesta chic e choc partita dai “compagni giornalisti”. Chi lo conosce (il compagno Arbizzoni) sulle accuse di nazismo ci ha fatto e fa una risata sopra. Non per irriverenza nei confronti della parte politica avversa, ma perché i “compagnucci della parrocchietta “hanno preso la vacca per le balle”. Come si dice in Brianza. Ma ci rendiamo conto che le elezioni si avvicinano. E qualcuno deve dimostrare di esistere.

Monza allarme son fascisti: l’appuntamento
Ma forse ha ragione la senatrice Ricchiuti. E’ Ciano Piazza che sbaglia. Che cazzo vuole questo qui? Non sa che i fascisti sono tutti brutti, sporchi e soprattutto cattivi. Come si permettono Piazza, Lorenzo Di Tommaso e il degno compare loro Fausto Marchetti di sfilare a Monza con centinaia di camerati senza sfasciare una vetrina. Senza travolgere un banchetto. Senza una scritta sui muri. Di pagarsi la sede senza occuparla. Non si fa così. Vergogna. Lo sanno i tre reprobi che solo la sinistra come parte politica può fare solidarietà? Hanno ragione i compagni doc se lo mettano bene in testa costoro: il pane distribuito da BranCo onlus è bianco quindi razzista…
Marco Pirola