Monza alla stazione va in scena il lancio del peso

alla stazione di monza nuovabrianza

Aridaje come dicono a Roma

Monza alla stazione un immigrato lancia un masso contro un vigile urbano e scappa. Ci risiamo. Lo scalo ferroviario della terza città della Lombardia sembra essere senza pace. E per poco non c’è scappata quella “eterna” di pace. Non ci sono militari, poliziotti o quant’altri che tengano. Figuriamoci i vigili urbani. Che “poveri Cristi” fanno quello che possono. Cioè poco rispetto ai primi. Se dopo anni siamo ancora qui a parlarne e scrivere non può essere diversamente.

Monza alla stazione lo sport olimpico è caccia al vigile

Lanciare un sasso o masso visto che di dieci chilogrammi si tratta, può anche essere un gesto “normale” visto da chi vuole sottrarsi ai controlli. Fa parte del gioco. Anche se di gioco nel caso specifico non si tratta per niente. O rivoluzionario se volete da parte di certa sinistra. Quella dei cortei fuori ordinanza, dei Centri sociali più o meno autorizzati, se non tollerati. Che qui (nell’episodio) non c’entrano nulla. Ma che il soggetto riesca poi a farla franca non sembra deve “normale” in un Paese, seppur sgangherato come il nostro. Un Paese che pensa di vivere in un castello, ma nella realtà sopravvive nell’anticamera del cesso. Parafrasando un grande direttore di giornale del Dopoguerra. La stazione di Monza sembra proprio essere lo specchio di quell’anticamera. Pure puzzolente. Ancora oggi. Terra di nessuno. Dove gli spacciatori vanno e vengono impuniti. Di ubriachi molesti che fanno ormai parte del corollario ferroviario. I pendolari sono abituati alla loro presenza. Sopportano. Preoccupati più dalle mascherine latitanti che dai sassi che volano.

L’assessore e il treno dei desideri

La competenza sull’ordine pubblico è del Prefetto non del sindaco o del suo sottoposto. Lo abbiamo sempre sostenuto. Lo ha capito pure l’assessore Arena. Che ci mette sicuramente buona volontà e qualche pezza come i blitz della Polizia Locale. Ma non basta. Non serve. È inutile esibire la camionetta dei militari sotto l’Arengario. Certamente più visibile ai monzesi e redditizia in termini di consenso dei soldati sulle banchine dello scalo. A me il soldato non fa paura. Chi lancia un masso contro i vigili sì. Soprattutto se riesce a scappare…

Marco Pirola

P.S.

Il vigile è stato portato in ospedale per le cure del caso, ma fortunatamente versa in buone condizioni di salute.

 

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