Monza aggiungi un posto a tavola che c’è un Piffer in più

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Le trattative tra partiti per formare la nuova giunta di Monza

Monza aggiungi un posto a tavola che c’è un consigliere di opposizione da sistemare. La musica di sottofondo è quella di Johnny Dorelli. Reduce dalla vacanza rigeneratrice in Costa Smeralda dopo le fatiche elettorali, il nuovo sindaco di Monza non ha perso tempo. Per quattro giorni (weekend lungo) ha lasciato “giocare” consiglieri, amici e papabili assessori sul toto poltrone. Ora è però tornato. C’è un nuovo sceriffo in città. Alcune scontate conferme. Qualche fuga in avanti. Come quella che riguarda Paolo Piffer consigliere di opposizione. Sulla carta…

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Monza aggiungi un posto: garbatamente… Civicamente

Se ne era già parlato durante la fase “acuta” del ballottaggio. Un colloquio riservato ed informale tra l’allora aspirante sindaco Dario Allevi e Paolo Piffer. Il secondo reduce da un discreto successo personale di voti attorno al 5%. Il primo in piena rimonta su Roberto Scanagatti arrivato primo per un soffio l’11 giugno. la richiesta una neutralità “disinteressata”. Nel piatto la presidenza del Consiglio organo importantissimo che governa i lavori dell’aula. Ma quel posto, dopo l’esito delle urne, è ambito. Da Rosario Adamo di Forza Italia. Ad Alberto Mariani della Lega. Sempre che quest’ultima non lo accontenti e lo faccia diventare assessore al Commercio. Sicuramente Domenico Riga (presidente dei commercianti ndr) si starà toccando. Ora la posta per una collaborazione tra Allevi e Piffer e a “saldo e stralcio” della neutralità tenuta al ballottaggio è la figura del consigliere delegato. Magari alle piccole cose. Niente stipendio, ma un po’ di visibilità politica. Un bel consigliere delegato. Alle piccole cose. Al nulla o poco più non avendo portafoglio da spendere.

Monza aggiungi un posto: le deleghe pesanti

All’Urbanistica Martina Sassoli è “intoccabile”. Del resto lei più di altri ha creduto e scommesso sul cavallo vincente. E’ tramontata la voglia di candidarsi in Regione sfidando in una “singolar” tenzone” Fabrizio Sala attuale vicepresidente. I numeri dicono che il secondo consigliere in Brianza non scatterà. Meglio rimanere a Monza. Quindi che cosa di meglio se non ripartire dall’Urbanistica? Niente. Materia che è stata solamente sfiorata durante la campagna elettorale. Un accenno solamente al fatto di dare più volumetria ai proprietari di aree dismesse per sistemarle. Poi il vuoto pneumatico da riempire. Ma l’Urbanistica è sempre stata nel cuore di Forza Italia. Soprattutto perché la questione della “nota area” è tutt’altro che sopita. A giorni si aspetta la decisione del perito del Tribunale sulle aree cedute a suo tempo (anni Sessanta) da Silvio Berlusconi come oneri di urbanizzazione. Aree su cui è stato costruito viale delle Industrie e il carcere. Cedute al Comune, ma che al privato non sono servite a nulla visto che su Cascinazza non ha posato nemmeno un mattone.

Monza aggiungi un posto: deleghe, resto è noia…

Giorgio Catania, assessore di fiducia al Bilancio. Proveniente dalle fila di quella che una volta era la Lista Giannino, dopo una parentesi civica, si è buttato a capofitto su Dario Allevi. Piazzato e vincente. Piefranco Maffè titolare fisso a quello che un tempo erano i servizi Sociali ed ora si chiamano alla Famiglia. Non c’è altra soluzione per il neo sindaco. Un’ipotesi di dirottare Maffè sulla presidenza del Consiglio ed affidare un assessore alla seconda arrivata della Lista Civica (Anna Martinetti) non è mai stata percorribile. La Lega sostiene che con l’incarico a Maffè “hanno già dato”. E poi farebbe avere un “travaso di bile” (questa volta come darle torto…) ad Anna Mancuso di “Monza Futura”. La pasionaria calabra è già stata scottata dall’ingresso della Lista “Monza con Maffè” perdendo il consigliere. Non ha intenzione di tollerare oltre. Le due donne (Martinetti-Mancuso) nel frattempo se le “danno di santa” ragione su Facebook “bannandosi” e arruffandosi a vicenda. La vacanza in Sardegna con gli amici fidati ha dato la carica al nuovo sindaco. Del resto mica poteva andare al Pineta di Milano Marittima come un tempo. Gli anni passano anche per lui…

Marco Pirola

 

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