Monza: Abbandonano un boa e poi fuggono in auto, presa la targa. Probabilmente avevano pensato di avere fatto abbastanza, abbandonando un boa constrictor davanti alla porta del canile rifugio di Monza. Almeno di lasciarlo dove potevano salvargli la vita. Solo che nonostante la fuga precipitosa in macchina, una volontaria è riuscita comunque a prendere il numero di targa. E ora è partita la ricerca.
BOA ABBANDONATO – Il fatto è accaduto qualche giorno fa. Qualcuno ha suonato alla porta del canile di via San Damiano verso l’ora di sera. Quando i volontari sono andati ad aprire, però, non c’era nessuno. O meglio c’era soltanto qualcosa: una grossa scatola di plexiglass con un cartello appeso che recitava: “Boa Constrictor maschio”. In effetti, aprendo la scatola, è stato proprio un grosso serpente originario del Sudamerica a fare la sua comparsa. Naturalmente non si tratta di un serpente velenoso, ma è pur sempre un rettile che, nel caso specifico, raggiunge un metro e venti di lunghezza per circa 3 chilogrammi di peso. L’animale è risultato in cattive condizioni: oltre infatti ad essere affetto da polmonite, è emerso essere stato nutrito in modo sbagliato e custodito in condizioni non adatte. Non a caso, il povero boa non riusciva neppure a compiere la consueta muta della pelle, tanto che una parte importante ricopriva ancora la testa, rendendolo di fatto cieco. L’animale, subito soccorso, è stato depositato in una teca riscaldata e sottoposto a cura antibiotica.
CACCIA AI RESPONSABILI – Il fatto non sarà senza conseguenze. Nonostante, infatti, gli autori dell’abbandono abbiano scelto il canile e non un prato abbandonato dove l’animale sarebbe sicuramente morto in poche ore, la targa dell’auto da cui con ogni probabilità è stato scaricato il serpente è stata vista chiaramente da una volontaria. Il fatto è considerato comunque come abbandono di animale e si tratta di un reato. “Il fatto che lo abbiano lasciato davanti al canile – spiega il presidente di Enpa, Giorgio Riva – con la certezza che comunque sarebbe stato trovato e curato, non giustifica il fatto che si tratta pur sempre di abbandono, anche perché avrebbero potuto benissimo portarlo di persona e, spiegando le motivazioni, optare per una cessione dell’animale”.
L’ADOZIONE IDEALE – Fermo restando che animali di questo tipo dovrebbero vivere in stato di libertà nei loro Paesi di origine – questa è infatti la filosofia di Enpa – non appena l’animale si sarà ripreso, partirà la ricerca per una nuova sistemazione. Naturalmente l’appello è rivolto a persone con esperienza nella gestione di questo tipo di animali che, purtroppo, spesso vengono acquistati con leggerezza e senza una vera competenza. Per informazioni è possibile rivolgersi alla sede operativa di Enpa di via Lecco 164, dal lunedì al venerdì dalle 14,30 alle 17,30, telefonicamente allo 039388304 o ancora via mail a elio.dellatorre@enpamonza.it.