Mobili Brianza? Ai cinesi non piacciono più

Nell’anno di expo crollo delle esportazioni di mobili verso la Cina

Mobili Brianza, nell’anno del dragone di Expo, crollano le esportazioni verso la Cina. Dato preoccupante. Se si pensa che nelle altre province lombarde (Milano in testa) la curva degli affari è salita. E non di poco. Persino Cremona ci supera. Un’autentica “Cinderella” nel settore del mobile. Il legno lo trasforma in violini, eppure ha incrementato l’export verso la Cina del 328,8 per cento. Questo nonostante le iniziative di settore svolte per esempio a Lissone.

Mobili Brianza: non piacciono più ai cinesi

Nel 2015, pur con la rassegna di Expo a due passi dalla Brianza il dato delle esportazioni  verso la Cina si è drasticamente ridimensionato. Dai 292 milioni dell’anno precedente (2014) ai 292.265 milioni complessivi del 2015. Sono 27 milioni di euro in meno (con un calo del 9,3 per cento). Non ci sarebbe da preoccuparsi in tempo di crisi. Se non fosse che nel dato a livello regionale è stato registrato in media un aumento. Milano è passata da 1 miliardo 556 milioni a 1 miliardo 686 milioni (130 milioni in più). Brescia, 27 milioni in più (per 390 milioni complessivi). A Como la crescita è stata di 39 milioni, a Varese di 4 milioni così come a Cremona, a Mantova sono 8 milioni di aumento.

Mobili Brianza: la crisi

I dati diffusi dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza sembrano esaltanti. Per i mobili e l’arredamento la Cina è il settimo partner mondiale per l’export lombardo.
E in forte crescita in un anno: +28,5%. Un trend che si conferma nei primi tre mesi del 2016 (+27% rispetto al primo trimestre 2015, per un valore di 27,5 milioni). I mobili da soli, con 109 milioni di euro, rappresentano un trentesimo dell’export regionale verso la Cina (3,2%) ma addirittura quasi un quarto per Como (23,4%) e un settimo per Monza e Brianza (13,9%). Como e Monza sono infatti le province più attive nel 2015: esportano, rispettivamente, per un valore di 46 e 37 milioni di euro.

Mobili Brianza: il passato

Monza e Brianza era la prima provincia nel 2014. Un giro d’affari di 40 milioni, 8 milioni in più rispetto alla provincia lariana. Ora è la seconda con 37 milioni (4 milioni in meno in un anno), staccati di 9 milioni di Como (+13 milioni nel 2015). Lo scorso anno, insomma, i cinesi hanno scoperto i mobili di altre province: Milano è passata da 6 a 16 milioni, Lecco da 1 milione e mezzo a quasi 7 milioni.
Marco Pirola

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