Malattie mentali: la battaglia di Giulia e Matteo

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Nasce a Lissone un’associazione che aiuta parenti e famiglie

Malattie mentali, quando far finta di non vedere il problema non è risolvere il problema. L’argomento è uno di quelli difficili. Di quelli di cui in pochi ne parlano. Che non porta nemmeno un click sul web e quindi non se ne parla. Meglio fingere di non vedere per non sapere e pensare. Meglio non sapere che da quando è stato chiuso l’ambulatorio di Lissone i malati debbono andare a Carate. Meglio fingere che all’ospedale San Gerardo di Monza vada tutto bene e che il pronto soccorso psichiatrico non sia necessario.

Malattie mentali: una storia, tanti punti di domanda

Tanti spazi tra le righe, tanti momenti in cui le dita battono a fatica sulla tastiera del computer. Una storia nata da due persone che hanno vissuto e amato i propri famigliari fino al triste epilogo che li ha accomunati. Francesca Mannucci e Giovanni Ubezio, soci fondatori dell’Associazione “Giulia e Matteo”, hanno perso i propri figli, entrambi affetti da malattie mentali e hanno deciso di mettersi in gioco per aiutare le famiglie di tutte quelle persone che vivono la malattia nel quotidiano. Un viaggio tra la grande disorganizzazione delle strutture psichiatriche e la mancanza di un supporto per chi lotta tutti i giorni.

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Malattie mentali: tanti problemi e mancanze sul terriotorio

Dopo la Legge Basaglia del 1978, i problemi per i malati mentali e le strutture che li ospitano sono andati ad aumentare. Disorganizzazione nei reparti psichiatrici e tante mancanze nel tessuto locale del territorio. Come hanno sottolineato i soci dell’Associazione “Giulia e Matteo, la situazione psichiatrica italiana è confusa. Sorvolando l’eterno dibattito tra psicanalisi e psichiatria, a mancare nel Belpaese è un’organizzazione che permetta alle persone con i disturbi mentali di vivere serenamente le cure e la vita al di fuori degli ospedali. Tra i tanti problemi della Brianza, l’Associazione ha più volte sottolineato la mancanza di un ambulatorio psichiatrico nel Comune di Lissone. La struttura, presente fino al 2012, è stata chiusa e trasferita a Carate. Si parlava di spostamento temporaneo ma, come tante realtà “all’italiana”, è rimasta nella cornice del paese brianzolo in cui è stata trasferita. Oltre alla situazione lissonese, anche l’ospedale San Gerardo di Monza ha i suoi punti d’ombra. Prima tra tutti, la mancanza di un pronto soccorso psichiatrico dedicato alle persone con malattie mentali. Invece che dare priorità a queste problematiche, nelle situazioni di crisi, i malati psichici fanno lo stesso iter di un qualunque bambino con una slogatura dopo la partita di calcetto. Senza addentrarsi nello specifico delle comunità e del monitoraggio dei farmaci, la situazione rivela le lacune della sanità italiana. Forse allo sbando, forse alle prese con le troppe mancanze che fanno comodo ai soliti noti.

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Malattie mentali: aiuto concreto alle famiglie delle persone con disturbi del comportamento

Sullo sfondo, come un faro in una notte di tempesta, l’Associazione “Giulia e Matteo” mira alla corretta applicazione della legge e al miglioramento di quest’ultima. Invece, nella realtà di tutti i giorni, l’associazione si mette in gioco perché le famiglie che vivono con persone malate possano andare avanti con più serenità. In primis, i soci combattono perché a Lissone venga riportato l’ambulatorio psichiatrico. Una lotta che ha coinvolto l’Amministrazione comunale, felice di impegnarsi per questo obiettivo. Oltre a questo, l’Associazione si ritrova ogni primo sabato del mese nei locali del Centro ricreativo “Colori della Vita” a Lissone. In questo frangente, le 27 famiglie associate si ritrovano per avere, oltre a tante parole di conforto, un consiglio su come destreggiarsi nella confusione dei reparti psichiatrici brianzoli. Tante volte, basta solo una parola per trovare conforto in un percorso difficile.

Alessandro Galli

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