Cemento nella “Monza bene”
Cemento Maestoso, vandali e i soliti sospetti. Otto anni almeno da quando al cinema Maestoso di Monza hanno smesso di staccare biglietti. Otto anni e due giunte di diverso colore. Prima quella del leghista Marco Mariani e il suo “compare” l’ex ministro Paolo Romani. Poi la compagnia Scanagatti (cito solo lui perché gli altri suoi “compagni” di viaggio non reggono al confronto…). In mezzo, progetti immobiliari partiti, contesi, ma mai decollati.
Cemento e la battaglia per il mattone
Una lotta tra operatori. Immobiliaristi, ma non solo. Il vincente ha un soprannome probabile che arriva dritto, più che dal fisico, da Cinecittà tipo: Bombolotto. Lui è il re delle scatole cinesi societarie e della filosofia brianzola modello: “me ne sbatt i ball..”. Proprietari di supermercati. Che nonostante l’anzianità hanno un’intelligenza commerciale unica e rara tanto da reggere testa al più titolato Bernardino Caprotti. E non è cosa da poco visto che, all’epoca della giunta di centrodestra, Caprotti era molto vicino alla Lega. Almeno nel portafoglio elettorale. E poi ancora trafficanti di paese, politicanti fine corsa e il solito geometra conosciuto più che per le qualità lavorative per la vicinanza al “re sole”. Tutti insieme nella società per realizzare l’opera sull’area dell’ex Maestoso. Cinque anni di tira e molla di intoppi e fermiamoci qui, per poter costruire. Mentre la politica del Pgt si voltava dall’altra parte per non vedere la guerra tra rivali prima e tra soci poi.
Cemento e il cambio della guardia
Cade la giunta Mariani travolta dai voti contrari dei monzesi. La società proprietaria dell’affare dell’ex cinema si scioglie e si fanno avanti altri nomi “sconosciuti” non riconducibili ai precedenti. Geni dell’urbanistica a quanto pare. Perché riescono non solo a risolvere il problema del terreno retrostante all’ex cinema su cui grava un’usucapione, ma pure quello del parcheggio sotterraneo offerto, nel primo progetto al Comune, e ora “ridimensionato”. Con relativo risparmio di oneri da parte del privato. In quest’atmosfera color cemento e di calce viva nasce il gesto vandalico che ha portato all’abbattimento della palizzata in legno. Certo, i vandali potevano ripassare dall’ex cinema Apollo come hanno fatto più volte in questi anni, ma è ben difeso dal proprietario che guarda caso è lo stesso che sta costruendo alla ex Ugo Forti. Proprio davanti all’ex Maestoso. Monza, una città di ex, ma non nel cemento…
Marco Pirola