Macherio: La giunta di sinistra se la prende con i bambini

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Maddalena Clapis, vicesindaco di Macherio.

La giunta di sinistra se la prende con i bambini. L’ultima frontiera nella riscossione dei tributi passa dai banchi di scuola. Nonostante i cinque anni trascorsi dietro la lavagna, l’esecutivo di Maria Rosa Radaelli, tornato ad occupare la prima fila, è incappato in uno zero. In condotta. Una lettera consegnata nelle mani degli alunni dicendo a questi ultimi di consegnarla ai loro genitori che non versano quanto dovuto per avere diritto a mangiare. Insomma, un colpo di tatto che porta la firma non di un oscuro assessore alle cause perse, ma direttamente del vicesindaco Maddalena Clapis.

IL FATTO – Teatro del “fattaccio” la mensa della scuola. Tutti i bambini si siedono insieme per pranzare quando, all’improvviso, ecco apparire per alcuni di loro una letterina. Gli auguri di Natale anzitempo? No. Una missiva ufficiale per intimare ai genitori dei piccoli di pagare la mensa “per evitare – si legge – che vengano intraprese azioni legali”. E fin qui la faccenda sarebbe  soltanto “burocratica” se non fosse per l’enfasi che il Comune ha voluto dare alla faccenda, trasformatasi immediatamente in una scena grottesca. Come? Ma dicendo ai bambini in questione – davanti a tutti gli altri bambini – che avrebbero dovuto consegnare la lettera ai loro genitori perché questi ultimi non pagano il loro “diritto” a pranzare. Insomma, una figuraccia. Ma non quella dei piccoli ritrovatisi loro malgrado in una situazione di estremo imbarazzo, bensì di chi quella lettera forse l’avrebbe dovuta consegnare a chi di dovere. O magari, semplicemente, alzare la cornetta e chiamare gli adulti.

LA REAZIONE – Il caso, com’è ovvio, non è rimasto chiuso dentro le quattro mura della scuola, come forse qualcuno sperava, ma è  finito direttamente sui banchi dell’opposizione che, ora, è ben decisa ad intervenire. “Non c’è stata alcuna tutela per i bambini – spiega la consigliera Pdl, Barbara Caspani – è stata consegnata una lettera di cui, all’atto della consegna, veniva reso noto il contenuto. In più, non è stata fatta neppure mezza distinzione tra i morosi di un giorno, che magari potrebbero solo essersi dimenticati di pagare, e quelli di mesi. Viene solo da pensare a come possano essersi sentiti i bambini  inseriti in una vera e propria lista di proscrizione. C’erano tanti modi per agire – conclude la consigliera – quantomeno c’erano tanti modi per tutelare la privacy dei bambini”. E infatti, l’opposizione ha deciso di agire in un altro modo. Primo, chiedendo al sindaco Maria Rosa Radaelli di intervenire urgentemente nei confronti del proprio vice. Secondo, di appellarsi al Garante per la privacy.  Una richiesta formale,  in cui il Pdl non solo definisce “grave e contrario a quanto previsto dalla legge sulla privacy” quanto avvenuto, ma parla chiaramente di violazione dei dati personali. “Fermo restando il diritto e il dovere dell’Amministrazione di intervenire nei casi di morosità – si legge ancora nel documento – e fermo restando il dovere dell’Amministrazione di distinguere tra i vari tipi di morosità, invieremo il testo della comunicazione con la descrizione delle modalità di consegna tramite i bambini al fine di richiedere l’intervento del Garante”.

 

 

 

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