Lissone, Progetto Lissone: arriva la Corte dei Conti

LOGO_PROGETTO_LISSONE
Concettina Monguzzi sindaco di sinistra di Lissone
Concettina Monguzzi sindaco di sinistra di Lissone

Lissone, su Progetto Lissone resa dei… conti. Domani mattina (lunedì 13 ottobre) il Comune di Lissone dovrà presentare una relazione all Corte dei Conti sul Progetto Lissone. Il giorno dopo (martedì 14) l’organo contabile aprirà il fascicolo per danno erariale nei confronti degli amministratori di Lissone che avevano votato a favore della ricapitalizzazione della società (170mila euro) e che ha causato un buco milionario alle casse comunali. Due le strade.

FRONTE AMMINISTRATIVO  –  Prima ipotesi: Archiviazione e saranno tutti felici e contenti i politici che rischiano di pagare di tasca propria una decisione “avventata” fortemente voluta dalla giunta di sinistra di Lissone. Tutti contenti tranne i lissonesi che pagano le tasse e pagheranno la “stupidata” (mi veniva un altro termine…) dei politici di aver voluto una ricapitalizzazione di una società destinata al fallimento come è regolarmente avvenuto. Seconda ipotesi: I giudici della magistratura contabile decidono di proseguire e allora verranno sentiti tutti i consiglieri comunali che hanno votato a favore. Astenuti compresi.

FRONTE PENALE – Il curatore fallimentare ha consegnato la relazione a Cinzia Fallo, il giudice che si occupa del fallimento. E’ stata indetta l’asta per vendere quelle “quattro cose”, mobili soprattutto di proprietà della società, ma dalla vendita i curatori sperano di ricavare, se va bene solo il 10 per cento del buco molto più consistente dei 170mila euro contestati dalla Corte dei Conti.

IL FALLIMENTO –  L’istanza di fallimento della società (maggioranza pubblica, partecipata dal Comune di Lissone per il 51%) è stata presentata in Tribunale a Monza giovedì 31 ottobre. L’atto porta la firma dell’avvocato Antonio Erba. Il titolare del fascicolo è la dottoressa Cinzia Fallo che si occuperà di liquidare il “baraccone” che Progetto Lissone era diventato nonostante la ricapitalizzazione di luglio voluta dalla giunta di sinistra.

LE STRANEZZE DI PROGETTO LISSONE: Prima stranezza. 31 dicembre 2010. Progetto Lissone emette una fattura per 498mila euro a Osservatorio Colore per lavori eseguiti su immobili comunali (ex scalo merci). Non risulta nessun contratto tra Comune e Progetto Colore. Seconda stranezza. Osservatorio Colore per operare è costretto ad appoggiarsi ad una Srl con capitale sociale di 20mila euro. E chi è l’amministratore di tale società? Sergio Allievi, il presidente di Progetto Lissone. I lavori fatti su immobili comunali non vengono pagati e la Srl viene chiusa. Terza stranezza. Visti sfumare i 498mila euro Progetto Lissone nel 2011 si riaccolla il debito e iscrive ad attivo beni di proprietà comunale come l’impianto elettrico, l’ascensore, i vetri, il soppalco dell’ex scalo merci. E pure il progetto. Nello stilare il bilancio 2012 i sindaci della società devono cancellare i debiti inesigibili oltre che i contenziosi dubbi ed altro ancora. Quarta stranezza. L’Amministrazione di Concettina Monguzzi approva due bilanci senza nulla eccepire. Fidandosi di pezzi di carta senza nessun valore. Non solo, ma a luglio di quest’anno dà il via ad una ricapitalizzazione in base ad una lettera d’intenti per un villaggio fantasma. Non tutti gli assessori sono d’accordo. Qualcuno (Roberto Beretta) pur sapendo tace. O per lo meno non riesce ad imporre la propria volontà. Quinta stranezza. ad ottobre 2013 scoppia il bubbone in Consiglio comunale. E si scopre il buco viene proposta dalla maggioranza una fantomatica commissione d’indagine che altro non serve che a perdere tempo. Perché non viene avviata un’azione di responsabilità penale verso il Cda di Progetto Lissone per tutelare il Comune? Come mai tutte queste esitazioni, c’è qualche negligenza da coprire? la parola alla corte dei Conti…

Marco Pirola

Il municipio di Lissone
Il municipio di Lissone

 

Commenti

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here