Lissone, la ricetta giusta per le farmacie è la poltrona. “Supposta” (absit iniuria verbis…) la competenza della nomina, si discute sull’opportunità. “Come in una sorta di prodotto galenico Concettina Monguzzi dà la sua ricetta per il governo delle farmacie di Lissone. Un mix di poltronificio (deve essere un vizio ultimamente parlare di poltrone a Lissone…) per accontentare gli alleati politici e di matematica. Sì, la sinistra di Lissone fa’ i conti con la spartizione delle cariche infischiandosene del merito e piazza ai vertici delle farmacie una laureata in matematica al posto di un medico con 30 e rotti anni di esperienza. Nella scelta tra i due deve avere fatto la differenza l’appartenenza politica del vincitore: l’Italia dei valori, fedele alleato di Concettina anche se dotato più di generali che gruppi (leggasi voti…). La matematica non è un’opinione cantava Antonello Venditti. Ma per la giunta di sinistra di Lissone capitanata da Concettina Monguzzi, anzi da Roberto Beretta, una poltrona non si nega a nessuno. Anzi quando si tratta di farmacie scegliere una “matematica” , esperta per avere lavorato nell’azienda di famiglia, è un’assicurazione.
Colei che è stata eletta presidente delle Farmacie era candidata nell’Italia dei Valori e quindi andava sistemata in qualche modo. Non è passato molto tempo da quando l’aula consiliare risuonava dei tuoni e degli anatemi di Roberto farfallino Beretta contro la lottizzazione delle cariche senza guardare il merito. Non ce ne voglia la diretta interessata (laureata con 110 e lode) ma il sospetto di una spartizione politica è forte essendo in passato stata candidata in una delle liste di maggioranza, quella dell’IDV, sia nelle elezioni regionali che nelle scorse elezioni di Lissone.
L’Italia dei Valori era alleata del centrosinistra in campagna elettorale ma ancora non aveva ottenuto nessuna nomina o “poltrona”. “E dire che inizialmente le premesse erano buone tanto che la maggioranza, appena salita al governo, aveva modificato il regolamento sulle nomine dei rappresentanti nelle partecipate comunali – commenta Stefano Battocchio, consigliere di minoranza – . Ricordo bene come durante la discussione sia stato inserito, come richiesto dall’Assessore alla trasparenza Beretta, l’obbligo da parte del sindaco di nominare esclusivamente persone che avessero maturato anni di esperienza nel settore di competenza della carica. Non discuto la serietà e il rispetto del candidato, ma il motivo della scelta solleva più di qualche sospetto”. E la sinistra di Lissone del merito che se ne fa? Tace. Anzi no, risponde così sul sito di Lissone in Movimento, che ha interrogato direttamente l’amministrazione sulla faccenda: “Si precisa che dal CV della persona incaricata sono desumibili le specifiche esperienze e competenze maturate relative alla copertura dell’incarico”.
Del resto li capiamo. Che dovrebbero dire? Che hanno raccontato balle in campagna elettorale?
Marco Pirola