Lissone dopo il Progetto pure la fattura “fantasma”

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L’INIZIO Parlare di Progetto Lissone è come camminare su di un tapis roulant. Si torna al punto di partenza. A quella società senza commesse che a luglio ha ricevuto una ricapitalizzazione con soldi pubblici. Vana. Ora anche nella maggioranza qualcuno si indigna. Listone compreso. Del progetto di villaggio turistico fantasma abbiamo già dato conto in un precedente articolo, ora però l’attenzione di tutti (di farfallino Beretta compreso) è concentrata sui conti. Una fattura che ha consentito di avere l’unico bilancio in attivo degli ultimi anni. Quello del 2010 (più 12.901 euro)

PRIMA STRANEZZA 31 dicembre 2010. Progetto Lissone emette una fattura per 498mila euro a Osservatorio Colore per lavori eseguiti su immobili comunali (ex scalo merci). Sin qui nulla di strano. Peccato però che non risulti nessun contratto tra Comune e Progetto Colore.

SECONDA STRANEZZA  Osservatorio Colore per operare è costretto ad appoggiarsi ad una srl con capitale sociale di 20mila euro. E chi è l’amministratore di tale società? Sergio Allievi, il presidente di Progetto Lissone. I lavori fatti su immobili comunali non vengono pagati e la srl viene chiusa.

LOGO_PROGETTO_LISSONETERZA STRANEZZA Visti sfumare i 498mila euro Progetto Lissone nel 2011 si riaccolla il debito e iscrive ad attivo beni di proprietà comunale come l’impianto elettrico, l’ascensore, i vetri, il soppalco dell’ex scalo merci. E pure il progetto. Sin qui “normale” amministrazione. Ma nello stilare il bilancio 2012 i sindaci della società devono cancellare i debiti inesigibili oltre che i contenziosi dubbi ed altro ancora.

QUARTA STRANEZZA     L’amministrazione di Concettina Monguzzi approva due bilanci senza nulla eccepire. Fidandosi di pezzi di carta senza nessun valore. Non solo, ma a luglio di quest’anno opta per una ricapitalizzazione in base ad una lettera d’intenti per un villaggio fantasma. Non tutti gli assessori sono d’accordo. Qualcuno (Roberto Beretta) pur sapendo tace. O per lo meno non riesce ad imporre la propria volontà.

QUINTA STRANEZZA ad ottobre 2013 scoppia il bubbone in Consiglio comunale. E si scopre il buco viene proposta dalla maggioranza una fantomatica commissione d’indagine che altro non serve che a perdere tempo. Perché non viene avviata un’azione di responsabilità penale verso il Cda di Progetto Lissone per tutelare il Comune? Come mai tutte queste esitazioni, c’è qualche negligenza da coprire?

CONSIGLIO COMUNALE Nell’ultima assise cittadina hanno parlato per sei ore. Ma come disse Napoleone ad un suo magazziniere accusato di avere rubato: Lei sta parlando da un’ora, io non ho bisogno di un trattato sul furto, ma voglio il nome del ladro…

Marco Pirola

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