Lissone, di giorno dipendente pubblico di sera spacciatore. È andata più o meno così avanti la “carriera” di un 30enne lissonese, napoletano d’origine, finito nei guai. L’uomo, risultato infatti dipendente a tempo determinato per un Ente pubblico è stato arrestato dalla Polizia di Stato di Monza con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio. L’indagine, ancora in corso, ha portato alla luce un giro d’affari importante che si attestava intorno ai 40/50mila euro al mese. Secondo quanto emerso, l’uomo spacciava hascisc e marijuna a Monza, prevalentemente a giovani e anche alla cosiddetta “Monza bene”.
Durante le perquisizioni oltre a 6mila euro in contanti, è emersa un’agenda dalla quale gli inquirenti stanno evincendo i movimenti dell’uomo, anche per capire se il trentenne cedesse stupefacenti anche ad altri pusher. Gli agenti nella sua abitazione hanno trovato soltanto hascisc già confezionato in panetti di mezzo etto. Ogni panetto era contrassegnato dalla marca di una casa automobilistica, un trucco per contraddistinguere provenienza, qualità della merce o magari anche coloro a cui veniva ceduta. Il lissonese aveva pensato a tutto. Infatti la “merce” veniva conservata sottovuoto, in modo che fosse più difficile, se non impossibile, percepirne l’odore. Martedì gli agenti della Polizia lo hanno atteso sotto casa e poi lo hanno arrestato.