Lissone, morto il figlio dell’inventore della vite a brugola

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Lissone, morto il figlio dell’inventore della vite a brugola. Grave lutto per Lissone e per l’intera Brianza che produce e tiene alta nel mondo la bandiera del territorio. La città e la Brianza perdono un industriale che ha conquistato il mondo della bulloneria, in particolare nel comparto delle viti applicate ai motori. Se ne è andato in punta di piedi come aveva sempre vissuto. Schivo, lissonese purosangue, attaccato alla sua città, industriale di vecchio stampo, con lui se ne va un pezzo di città che non era solo mobili, ma operosità, lavoro e squadra. I soldi che arrivano da soli e lui sempre con i piedi per terra, non era capace di di dire di no. Vuoi che si trattasse di un’associazione in difficoltà vuoi che si dovesse fare qualcosa per Lissone. La sua città. Con discrezione, con classe. Lontano mille miglia dalle caricature dell’industriale brianzolo taccagno e “sborone“, lui che poteva permettersi di farlo non lo aveva mai pensato nemmeno.

BRUGOLA – Un cognome pesante che si trova anche sullo Zingarelli, il più famoso dizionario di italiano. Figlio di Egidio, l’inventore della vite Egidio Brugola,  Giannantonio Brugola, classe 1943, beva ereditato nel 1964, ha ereditato l’azienda che ha presieduto sino all’ultimo.

LA STORIA DELLA FABBRICA DI LISSONE –  inizia nel 1926 quando la Oeb (Officine Egidio Brugola) viene fondata da Egidio. Giannantonio, il figlio, inizia ad occuparsi dell’azienda a 16 anni, alla morte del padre. Uno sguardo al futuro e alla tecnologia. Uno degli ultimi pionieri “veri” e non costruiti con gli artifizi della Finanza, che abbia avuto la Brianza. Doti unite alla sua grande umanità che hanno portato la fabbrica di Lissone a diventare  unico fornitore dei motori prodotti in Europa dalla Volkswagen alla Ford. Attualmente l’azienda fattura 120milioni di euro all’anno. Giannantonio scompare proprio nel momento di rilancio dell’azienda oltre Oceano. Giovedì 12 febbraio, il figlio e vicepresidente della “OeB”, Egidio, aveva annunciato la realizzazione delle prime due viti negli Stati Uniti. La prima di queste, dedicata appunto a Giannantonio Brugola.

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