
Lissone, Babbo Natale preso a calci dai teppisti. L’allarme già domenica lanciato dagli organizzatori sul web. Altro non rimaneva che prendersela con la maleducazione di bambini e genitori. A Lissone qualcuno ha pensato bene di dar sfogo alla propria rabbia e inciviltà, ma soprattutto al proprio teppismo, danneggiando sistematicamente, per 2 volte nel giro di sette giorni, alcune delle strutture e delle attrazioni del «Villaggio di Babbo Natale» allestito dai commercianti di Lissone in piazza Libertà per abbellire l’area in vista delle festività e offrire occasioni di svago ai bambini.
IL PRIMO EPISODIO DI VANDALISMO – è accaduto ad appena 48 ore dall’apertura del Villaggio in piazza Libertà a Lissone. Alcuni ragazzini, sotto gli occhi di genitori che nulla hanno fatto per impedirlo, hanno preso a calci e pugni il pupazzo di Natale in polistirolo. Poi si sono accaniti contro le renne e la slitta di Babbo Natale.
IL SECONDO EPISODIO DI VANDALISMO – Gli organizzatori non si sono però persi d’animo hanno rimediato riparando i danni. Il Villaggio resterà in funzione fino al 6 gennaio è tornato subito operativo. “Lissone Commercia”, l’associazione che riunisce i negozianti del centro città tra gli sponsor del Villaggio di Babbo Natale ha sottolineato con durezza l’accaduto su Facebook. Sembrava tutto finito e la situazione tranquillizzata. Per qualche giorno non ci sono più stati problemi. Poi invece, nella notte tra sabato e domenica, la seconda incursione vandalica, ad opera stavolta di ragazzi più grandi. A essere preso di mira è stato nuovamente il pupazzo di neve staccato dalla base e buttato a terra. Il Babbo Natale di Lissone si è rotto il naso, un occhio e il cappello. «Ora lo ripristineremo, ma quel che dispiace è che l’impegno profuso da commercianti e amministrazione comunale per rendere più bella e attrattiva la città per il Natale venga svilito da questi atti vandalici e di maleducazione – dice Riggero Sala, presidente di Lissone Commercia – Spiace che per colpa di pochi ci rimettano tutti, scoraggiando anche chi, seppur in un momento di crisi come questo, ci ha messo risorse, facendo uno sforzo notevole. Il rischio è che poi un’altra volta, alla luce di questi episodi, qualche commerciante si tiri indietro».