Nella Lega non basta prendere i voti per fare il capogruppo, ma non bisogna chiamarsi Monti
Lega Monza sgambetto ad Andrea Monti. Non è una novità. Gli avversari interni lo stanno marcando come Claudio Gentile fece su Maradona nel mondiale vincente del 1982. Un cognome “ingombrante” come il suo. La vittoria nella “speciale” corsa interna alle elezioni provinciali. Ed ora il regolamento di conti all’interno della Lega. un entrata a gamba tesa. Non farà il capogruppo in Provincia. La segreteria provinciale del Carroccio gli preferisce Andrea Villa di Desio. Uomo di partito e vicino ai signori delle tessere leghisti.
Lega Monza: la scelta
Bisogna saper perdere. Cantava Shel Shapiro con il suo gruppo inglese dei Rokes. Anni Sessanta per arrivare ad oggi. In casa della Lega Nord però la musica non cambia. Alle ultime elezioni provinciali l’uomo (Andrea Villa, 4.940 voti) dell’establishment leghista avrebbe dovuto trionfare arrivando primo. Ma l’apparatik del Carroccio, schieratissimo su di lui, è stato surclassato dall’intraprendenza di Andrea Monti. Quest’ultimo è arrivato primo (5.092 preferenze). Come da statuto, il figlio dell’indimenticato Cesarino, avrebbe dovuto ricoprire la carica in quanto consigliere anziano. Ma essere il più votato non basta. Lunedì 10 gennaio. Nell’ultima riunione dei componenti il direttivo provinciale della Lega all’ordine del giorno proprio l’elezione del capogruppo in Provincia. Monti “è andato sotto” al grido di rinnovamento, rinnovamento. Due anni di battaglie (uno dei pochi che si sono fatti sentire). Una solida tradizione alle spalle. Anni di militanza. Niente. I vertici hanno deciso che Villa sarà il capogruppo.
Lega Monza: il voto
Dei componenti il direttivo sette a favore di Villa. Tre contro. Astenuto il segretario di Seregno. Contro pure Marina Romanò di Cesano, la rediviva Biancaneve impegnata nelle trattative con Forza Italia per il sindaco di Cesano Maderno. A dire la verità l’ex sindachessa, silurata proprio dalla sua alleanza, l’accordo l’ha già fatto nella sua città. Prima di Natale si è accordata con i vertici azzurri per fare un passo indietro. Il candidato dell’alleanza Lega e Forza Italia sarà l’azzurro Michele Santoro. Il parrucchiere di Dio. Proprio quello che aveva cacciato durante la sua ultima e pur breve esperienza da borgomastro. Tornando all’elezione del capogruppo, ora si attendono i tempi della Provincia. Entro cinque giorni dalla convocazione del Consiglio i leghisti dovranno dare comunicazione. Bisogna saper perdere cantavano i Rokes…
Marco Pirola