Lavoratori cinesi clandestini scoperti a Caponago

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Denunciata imprenditrice cinese sfruttava connazionali clandestini

Lavoratori cinesi clandestini a Caponago. La scoperta è stata fatta dai carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro in collaborazione con la stazione dell’Arma di Agrate Brianza e funzionari della Asl di Monza. I lavoratori cinesi erano impiegati in un’impresa di Caponago specializzata nel campo delle produzioni conto terzi di articoli per pelletteria. Borse, portafogli e cinture prodotte con manodopera a basso costo e rivendute d aziende della zona. I controlli di routine dei carabinieri sono volti a verificare il rispetto delle norme in materia di legislazione sociale, sicurezza, salute ed igiene sui luoghi di lavoro.

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Lavoratori cinesi clandestini: la scoperta

Grave la situazione prospettatasi sin da subito agli uomini dell’Arma. A fronte di quattro dipendenti regolarmente dichiarati, sono stati trovati intenti al lavoro ben 21 persone di cui 17 erano impiegate in nero. Di queste, 16 di loro sono risultati clandestini in Italia.

Lavoratori cinesi clandestini: casa e bottega

Parte dei locali adibiti a laboratorio erano stati abusivamente adattati a dormitorio e refettorio per la preparazione e consumazione dei pasti. Casa e bottega. I locali sono stati sequestrati e messi a disposizione dell’autorità giudiziaria competente, al fine di tutelare l’incolumità dei dipendenti ed impedire l’aggravamento o la protrazione delle conseguenze dei reati commessi. Denunciata la titolare dell’azienda alla Procura della Repubblica del Tribunale di Monza per sfruttamento di manodopera clandestina. Con lei i 16 cinesi impiegati in maniera irregolare. Sono state comminate anche sanzioni ed ammende per un importo complessivo di oltre 83.000 euro. L’attività imprenditoriale è stata sospesa.

Lavoratori cinesi clandestini: i carabinieri

La particolare attività del reparto speciale dell’Arma dei carabinieri si inserisce nel filone destinato alla tutela dei lavoratori. ma anche al contrasto dei fenomeni direttamente ricollegabili allo sfruttamento della manovalanza irregolare e clandestina ed a tutela delle buone regole commerciali delle aziende che operano regolarmente.

Marco Pirola

 

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