Lanzetta e la mano bionica

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CHI E’ – Visigalli è il primo uomo al mondo con una mano bionica. Abituato ad essere al centro dell’attenzione mediatica Visigalli, centralinista di Mulazzano (Lodi) , era stato protagonista nell’ottobre del 2000 del primo trapianto di mano avvenuto nel nostro Paese.

IL CASO – Ad operarlo, al San Gerardo di Monza, era stato il microchirurgo Marco Lanzetta. «Dopo 13 anni- spiega Visigalli- ad aprile ho avuto una prima crisi di rigetto, poi una molto più forte. A questo punto mi sono confrontato con il professor Lanzetta e abbiamo preso insieme la decisione di procedere all’amputazione dell’arto nel giugno scorso. E’ stato doloroso, ma sapevo già che era pronta per me una mano bionica».
LA NOVITA’ – La protesi high tech è frutto degli studi iniziati 5 anni fa alla Procosil di San Marino. E’ una protesi in fibra di carbonio e titanio che si fissa al moncone del braccio, ha dei sensori sui polpastrelli e ha un «guanto» in silicone del tutto simile per colore e forma alla mano sinistra di Visigalli. «Ho messo la protesi per la prima volta quindici giorni fa- spiega Visigalli- e la mia vita è cambiata di nuovo. Sto facendo fisioterapia tre volte alla settimana, ma mi dicono che ho già fatto passi da gigante. Ho ripreso il lavoro, posso guidare ed essere indipendente in tutto».
IL MEDICO – Per Marco Lanzetta, direttore dell’Istituto Italiano di Chirurgia della mano a Monza, la storia di Visigalli apre una nuova strada per le persone che subiscono amputazioni importanti. «Il trapianto di mano sarà sempre una via da percorrere nel caso della perdita di entrambi gli arti- spiega- ma queste protesi bioniche sono un’alternativa eccezionale per i pazienti non idonei al trapianto, troppo avanti con l’età. Sono protesi con cui arriveremo anche ad ottenere la sensibilità tattile artificiale».

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