
Italiani, giovani e bravissimi. Ovvero il titolo del film potrebbe essere: dalla Brianza alla Silicon valley passando da Londra. È la storia di tre brianzoli che hanno lanciato, grazie ad una start-up, la nuova sfida nel “crowdfunding”, il processo collaborativo (con strategia bottom – up) di un gruppo di persone che utilizza il proprio denaro in comune per sostenere gli sforzi di persone ed organizzazioni. Una modalità di raccolta che ha il suo terreno ideale nelle piattaforme web create ad hoc.
Ed è in questo settore che tre l’hanno spuntata, in una durissima competizione, su un universo di 160 start-up ed ora si sono installati nell’incubatore Level39 della zona Tech di Londra (il famoso Canary Wharf) dove hanno dato vita a Crowdrooster, una piattaforma decisamente all’avanguardia che unisce l’aspetto del finanziamento (crownfunding) con quello del “miglioramento continuo tramite i social network” e la vendita on line (e-commerce) di prodotti unici nel loro genere. Già hanno trovato non solo i primi “clienti”, ma anche numerosi “finanziatori”. Da citare, tra gli altri, lo skateboard (“su misura” e personalizzato, come nella miglior tradizione del made in Italy) completamente italiano, Atypical, e le realizzazioni artigianali del maestro fiorentino Cosimo De Vita (Experience de Vita), oltre a diverse altre iniziative internazionali.
Su Crowrooster sarà possibile acquistare soluzioni tecnologiche “tailor made” prima della loro commercializzazione e prodotti lifestyle. La piattaforma, la cui idea è stata partorita dalle menti di Alessandro Rovati e Francesco Fumagalli consentirà ai marchi già presenti oppure affermati sul mercato di disporre di un ambiente “protetto” dove ” testare ” su larga scala il desiderio di nuovi prodotti da parte del clienti. Al momento Crowdrooster ha in pancia mezza dozzina di progetti e una ricerca di fondi per poco meno di 150 mila sterline.