
Italia-Urugay che poi non si dica che non ci ho provato pure io. In un periodo in cui in Brianza in giro ci sono solo “seghe mentali” dei politici a cominciare dall’ingerenza su Monza e Brianza di Pisapia, quello che fa il sindaco di Milano, di che parlare nel “pistolotto” settimanale che passa sotto il nome di editoriale? Del resto se il Pd gira su Monza con percentuali da capogiro attorno al 47% e Forza Italia è scomparsa non è certo per colpa mia. Come non c’entro nulla se il centrodestra è stato affossato, ucciso prima che ancora che dalle congiure di palazzo da una classe dirigente incapace, in questi ultimi anni, di organizzare nulla per la conservazione della specie. Nemmeno un funerale con due macchine di cui la prima è quella del morto. Di che parlare se non di Italia-Uruguay? Della “meroniade”, la farsa andata in scena a Camparada? Del giochino di prestigio messo in piedi da Fabietto Meroni da Lissone che ha fatto dimettere mezza lista per entrare a fare il Consigliere comunale in funzione provincia futura? Ma Meroni è stato sempre così, abile nei colpi di tacco ad uso e consumo familiare. Che novità è? Torniamo a parlare di Italia-Uruguay che si gioca il pomeriggio di San Giovanni giornata di fuochi di artificio e botti. Senza nulla togliere al divino Othelma, al povero mago Samuel monzese doc, ai padani incazzati, io tifo Italia. Così, per non sentirmi solo. E ora pure che ci penso appendo anche la bandiera dei mondiali di Spagna 1982 alla finestra. Come ogni buon italiano medio dovrebbe fare. Vado a giocare la schedina, guardo con melanconia la foto dell’urlo mundial di Tardelli, accendo un cero alla Madonna delle Grazie (speriamo basti). E se martedì va male, pazienza. Tornerò ad occuparmi della politica in Brianza, degli ufo e degli omini verdi (che a Lissone sono la stessa cosa), del cemento rosso monzese. Insomma un’estate di noia…
Marco Pirola