Immigrati e false assunzioni a Monza per ottenere permessi di soggiorno

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In manette un commercialista brianzolo capo dell’organizzazione

Immigrati e false assunzioni e manette. Immigrati costretti a pagare anche 3mila euro per avere il salvacondotto e rimanere in Italia. Base dell’organizzazione, un phone center di Limbiate. A Monza la Procura ha fatto vedere i “sorci verdi” ad un’organizzazione che speculava sugli immigrati. Assunioni fittizie per avere i permessi di soggiorni pagati a peso d’oro dai disperati. Nei guai sono finiti in 171 (indagati). Undici i destinatari di misure cautelari. Tradotto in vulgaris, sono finiti in carcere. L’inchiesta è dei magistrati della procura di Monza. Operazione ‘Hydra’, l’hanno chiamata i magistrati. “Per l’elevato numero di soggetti coinvolti e per la loro capacità di riciclarsi in vari ruoli. Nonché per la bravura nel creare sempre nuove ditte infilandosi tra le pieghe del sistema, come il mostro mitologico dalle nove teste di serpente che, una volta tagliate, ricrescevano duplicate”.

Immigrati e false assunzioni: l’inchiesta

Secondo l’ accusa un’associazione avrebbe favorito l’immigrazione clandestina e la permanenza illegale in Italia. Un risultato ottenuto attraverso la creazione di migliaia di documentazioni false da presentare per la richiesta del permesso di soggiorno. Per ottenere i documenti, gli stranieri pagavano tra i 200 e i 3.000 euro.

Immigrati e false assunzioni: gli arresti
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Nella rete degli investigatori del commissariato di Monza sono finiti un commercialista brianzolo e i collaboratori del suo studio di Sesto San Giovanni. Tutti titolari di ditte fittizie nelle quali assumere i cittadini stranieri e procacciatori di clienti. Le indagini dei magistrati hanno portato a scoprire la documentazione di oltre 30 ditte false. Ogni volta che c’era il timore di controlli il trucco era semplice. Se ne chiudeva una e riapriva un’altra. Dal 2007 allo scorso anno hanno assunto più di 1.500 dipendenti. Le ditte fittizie o alcune anche esistenti sono state 828.

Immigrati e false assunzioni: i soldi

Dal 2012 a oggi il volume d’affari dell’associazione per delinquere è oscillato tra i 2 e i 3 milioni di euro. Le indagini sono partite nel 2015, sulla base di alcune irregolarità scoperte nelle richieste di permessi di soggiorno arrivate da diversi uffici di Polizia del Nord Italia alla Procura di Monza. Base per contattare i cittadini stranieri che volevano ottenere il permesso di soggiorno pur non avendo i requisiti era un phone center di Limbiate. Gli intermediari dell’associazione avvicinavano gli stranieri. Contrattavano l’affare e poi consegnavano la falsa documentazione. il tutto in pochi giorni. Il prezzo del “pezzo di carta” dipendeva dalla complessità della pratica da falsificare. E pure dall’avidità dei vari intermediari che spesso ricaricavano consistenti percentuali per se stessi”.

Marco Pirola

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